Chioggia. Salta il contatore, il mercato ittico al caldo in estate: era sottodimensionato per gli alti consumi

E' stato sostituito venti giorni fa

Chioggia. Salta il contatore, il mercato ittico al caldo in estate: era sottodimensionato per gli alti consumi
CHIOGGIA - Estate senza raffrescamento al mercato ittico all'ingrosso: il contatore era sottodimensionato e non ha retto. La vicenda, emersa durante l'ultimo consiglio...

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CHIOGGIA - Estate senza raffrescamento al mercato ittico all'ingrosso: il contatore era sottodimensionato e non ha retto. La vicenda, emersa durante l'ultimo consiglio comunale, è un esempio di come i "granelli di sabbia" possano bloccare i meccanismi più sofisticati e costosi. In questo caso 250mila euro di fondi Feampa (fondo europeo per la pesca) destinati alla realizzazione di un impianto di raffrescamento della sala aste del mercato ittico: la parte burocratica era stata svolta dalla precedente amministrazione Ferro. La parte tecnica è stata seguita dall'attuale amministrazione Armelao.

IL CASO

Il nuovo impianto doveva servire a mantenere la freschezza del pescato e dare ancor maggiori garanzie di salubrità. «A fine aprile l'impianto è stato verificato e attivato - ha detto l'assessore Angelo Mancin, rispondendo a un'interrogazione di Alessandra Penzo - e sembrava tutto a posto. In breve, però, le temperature sono molto aumentate e l'impianto è stato utilizzato per tempi più lunghi nell'arco della giornata, il contatore è andato sotto stress e si è bruciato».
La sostituzione chiesta all'Enel, è avvenuta solo una ventina di giorni fa, anche a causa del fatto che è stato necessario cambiare i cavi di alimentazione. In questi giorni, ha aggiunto l'assessore, l'impianto non viene utilizzato perché le temperature non lo richiedono. La consigliera (ex assessore dell'amministrazione Ferro) ha ironizzato sul fatto che l'attuale maggioranza, annunciando la nuova opera, alcuni mesi fa, si sarebbe "appropriata" dei meriti per l'impianto di raffrescamento ma non avrebbe verificato l'adeguatezza del contatore ai consumi che l'impianto comportava («il minimo che si doveva fare») ma, al di là della polemica politica, ha anche evidenziato alcune anomalie di gestione.
Secondo Penzo, infatti, le temperature di questo periodo consigliano l'accensione dell'impianto, sia per mantenere al meglio la freschezza del prodotto ittico, sia per il benessere degli operatori.


Inoltre pare che alcuni commercianti, per comodità di lavoro, non vogliano la presenza di "barriere" alle porte dei box, favorendo, in tal modo, la dispersione dell'aria fresca all'esterno, con conseguente aumento dei costi energetici. «Occorre capire - sostiene - che servono dei compromessi. In questo caso potrebbero essere delle tende di plastica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino