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CHIOGGIA - «Aiuto, venite. Mia moglie ha bevuto e mi vuole picchiare». Potrebbe far sorridere la richiesta di soccorso arrivata, domenica pomeriggio, al centralino del commissariato di Chioggia. Senza nulla togliere alla gravità dell'accaduto, infatti, di solito, i ruoli sono invertiti e le vittime della violenza domestica sono le donne. Ma, talvolta, sembrava accadere il contrario e, in questo caso, i poliziotti non hanno fatto alcuna fatica a credere alle parole dell'uomo che chiedeva soccorso, proprio perché la situazione della famiglia in questione è ben nota, i litigi avvengono con una certa frequenza e a fare la parte del più debole sarebbe, spesso, il marito.
L'intervento
Comunque, la polizia di Stato è intervenuta con sollecitudine nella casa di riva Canal Lombardo da cui proveniva la telefonata e, conoscendo l'ambiente familiare, ha chiesto supporto ai carabinieri, per poter fronteggiare qualsiasi situazione in condizioni di sicurezza. Non di rado, infatti, nelle liti domestiche, la parte più difficile è proprio salvaguardare gli esagitati da se stessi e l'abbondante presenza degli operatori diventa essenziale. Al loro arrivo nell'abitazione agenti e militari hanno trovato, più o meno, quello che si attendevano: non hanno incontrato difficoltà ad entrare (nel qual casi avrebbero richiesto l'intervento dei vigili del fuoco) ma la casa era a soqquadro, l'uomo si era rintanato da qualche parte per evitare la furia della moglie, quest'ultima in evidenti condizioni di alterazione alcolica, era in piedi che inveiva contro il marito, il destino e l'intero mondo.
Dipendenza
In realtà, di fronte a quella scena, non c'era molto da fare, se non cercare di riportarla alla calma e tenere d'occhio anche il marito, per evitare guai peggiori. Le forze dell'ordine, quindi, hanno chiamato il 118 per far intervenire un'ambulanza che portasse la donna, incapace di reggersi in piedi dopo la sfuriata che aveva appena messo in scena, al pronto soccorso, dove era probabile la somministrazione di un calmante e un adeguato periodo di osservazione. L'uomo, invece, nonostante i suoi asseriti timori di essere malmenato, non ha avuto bisogno di cure particolari e si è potuto godere qualche ora di tranquillità, in casa, in attesa del ritorno della consorte, con la speranza che i problemi di dipendenza, che sembrano essere all'origine dei continui litigi lamentati anche dai vicini, possano essere superati se la coppia decidesse di affrontare un percorso terapeutico, con l'aiuto degli operatori del Sert.
Il Gazzettino