Chioggia, magazzini del sale invendibili: «Alto stato di abbandono, nessuno li comprerà per un milione di euro»

Chioggia, magazzini del sale invendibili: «Alto stato di abbandono, nessuno li comprerà per un milione di euro»
CHIOGGIA - La situazione di estremo degrado in cui versano gli antichi magazzini del sale preoccupa tanto la maggioranza quanto l’opposizione. Nel corso dell’ultima...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CHIOGGIA - La situazione di estremo degrado in cui versano gli antichi magazzini del sale preoccupa tanto la maggioranza quanto l’opposizione. Nel corso dell’ultima riunione della commissione ai Lavori Pubblici ed alla Manutenzione, presieduta da Marcellina Segantin (Chioggia protagonista), è emerso a chiare lettere che il futuro del cadente edificio è incerto. La prevista, meticolosa rimozione delle particelle di amianto distaccatesi dal tetto di eternit a causa del furioso temporale del 18 agosto scorso, non risolverà il problema alla radice. Il grosso dei pannelli ondulati di cemento-amianto giace infatti ancora lì, in relativa sicurezza, nell’ambito di spazi ben circoscritti. Premesso che le trombe d’aria non possono formarsi durante la stagione fredda, il pericolo rimarrà sicuramente latente fintatoché il Demanio, proprietario dell’immobile, non avrà finalmente provveduto alla bonifica già appaltata.

LE POLEMICHE

Nel corso della seduta non sono mancate le polemiche. Lucio Tiozzo (Pd) ha affermato che nelle ore immediatamente successive al devastante fenomeno atmosferico il Comune avrebbe tralasciato di allertare l’Arpav. «L’ha verificato - ha dichiarato - il consigliere Jonatan Montanariello». Per l’occasione, l’ingegnere comunale Stefano Penzo ha rassicurato i convenuti nel merito degli interventi. È pure emerso a chiare lettere che, anche quando il Demanio avrà provveduto alla bonifica, il futuro dell’edificio rimarrà incerto. Tutti convengono sul fatto che nessun privato sarebbe disposto ad acquistarlo all’asta, al prezzo proposto: circa un milione di euro.

Per renderlo appetibile, l’ente dovrebbe rassegnarsi ad applicare un cospicuo taglio. Alessandra Penzo (Obiettivo Chioggia) ha detto che il Comune e l’ente titolare della proprietà dovrebbero inoltre stabilirne una nuova destinazione d’uso. Se destinato al commercio ed ai pubblici esercizi, non più alle attività produttive, potrebbe attrarre qualche imprenditore. «Si tratta di stringere i tempi - ha aggiunto - affinché la nuova specifica ufficiale possa essere formulata e approvata prima che venga pubblicato il bando per la nuova asta». «Nel caso contrario, rischierebbe di andare deserta così com’è è già accaduto in precedenza».

IL GOVERNO

Marco Dolfin (Lega) pur non escludendo un futuro coinvolgimento del Comune, preso atto dei vincoli strettissimi gravanti sull’immobile, ipotizza un ricorso al Governo. L’ex assessore al Demanio Marco Veronese ha rammentato che il Comune, nel periodo in cui disponeva dei magazzini in virtù del federalismo fiscale, non riuscì a decidere nulla a causa delle condizioni degenerate dell’edificio e dei troppi ostacoli burocratici.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino