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CHIOGGIA - «Facciamo la festa del granchio blu». L'idea l'ha lanciata, ieri, in occasione della visita al mercato ittico del ministro Lollobrigida, il presidente di Sst, Vincenzo Viapiano, ed è stata subito accolta con favore da tutte le autorità presenti, compreso l'assessore regionale alla pesca, Cristiano Corrazzari (ne riferiamo a pagina 6 del fascicolo nazionale). Una festa "del" che vorrebbe essere la premessa di una festa "al" granchio blu, nell'insieme di strategie che, in questi giorni, sono state proposte, da più parti, per risolvere un problema che si fa sempre più urgente. Proprio per questa urgenza, il sindaco, Mauro Armelao, ha chiesto esplicitamente al ministro, che era venuto a comunicare il prossimo stanziamento di 2,9 milioni di euro, per azioni di raccolta e smaltimento del crostaceo, di «non dimenticare Chioggia». Si è parlato molto, infatti, dei danni subiti dagli allevamenti ittici del Polesine, ma anche Chioggia è stata penalizzata e alcune produzioni d'eccellenza come la cozza Mitilla o l'ostrica Clò, al pari delle vongole veraci, sono minacciate da questo predatore.
LA RICERCA
Ma, va detto, che Chioggia non si affida solo ai possibili aiuti ministeriali. Già a marzo, ha ricordato Armelao, l'amministrazione comunale, unitamente alla Fondazione della Pesca, aveva finanziato uno studio, commissionato a un docente universitario, sulle caratteristiche biologiche e comportamentali del granchio blu: come nasce, come si nutre, cresce e si riproduce, in quali habitat, in quali tempi, ecc.
IPOTESI BIOMETANO
Altra possibilità potrebbe essere quella di inserire gli esemplari catturati in un digestore, per produrre biometano. Oppure ci sarebbe un procedimento per "spremerli", una volta eliminate le chele, e utilizzare la loro polpa, a scopo alimentare, ad esempio esportandola nei Paesi dove vengono consumati in grande quantità».
Per facilitare le catture il ministro ha anche ventilato l'ipotesi che si possano permettere delle attività mirate di raccolta del granchio anche durante il periodo del fermo pesca, ma questo richiederà un coordinamento con la guardia costiera e le capitanerie di porto a livello nazionale e potrebbe non concretizzarsi in tempi brevi. E poi c'è "l'opportunità", sostenuta anche dal ministro, di creare una filiera alimentare: ma a che punto siamo? «Fino all'anno scorso spiega Viapiano il granchio blu non era granché commercializzato al mercato ittico di Chioggia. Tuttavia, essendo molto pregiato, il suo prezzo si aggirava anche sui 14 euro al chilo. Oggi ne arriva molto di più, ma il prezzo è molto inferiore, perché da noi c'è poca domanda». Di qui l'idea della "festa" che «mi piacerebbe (nulla è ancora deciso) potesse svolgersi proprio all'interno della sala aste del mercato ittico, entro la fine del mese, per coinvolgere anche i turisti». La proposta non sarebbe solo di degustazione dei vari modi in cui potrà essere preparato il crostaceo, ma anche informativa, con seminari e dibattiti, proprio per «incoraggiarne il consumo e far crescere la domanda».
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Il Gazzettino