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CHIOGGIA - I bacari di riva Vena scendono in guerra contro il granchio blu. Da mesi, ormai, si dibatte su come combattere il flagello rappresentato da questo crostaceo che fa incetta di vongole, ostriche e cozze (e altro ancora), trasformando i fondali della laguna in un deserto e mettendo a repentaglio l'intero settore economico della molluschicoltura. Tra i rimedi proposti, quello di utilizzarlo per l'alimentazione umana, date le sue qualità organolettiche, in modo da incentivarne la cattura, ridurne i numero e permettere ai pescatori una fonte di reddito alternativa. La difficoltà sta nell'ancora scarsa abitudine al consumo di questo animale.
Granchio blu nel piatto
Ed è il motivo per cui stanno nascendo, un po' a macchia di leopardo, diverse iniziative per valorizzare, dal punto di vista gastronomico, i piatti a base di granchio blu.
«Già due anni fa dice Luigi Ranzato, presidente dell'Associazione Riva Vena con l'iniziativa "Cicchettando in Riva Vena", si è voluto mettere insieme le realtà principali e gli operatori della città. Oggi dopo un'estate in cui il protagonista indiscusso è stato il granchio blu, non potevamo non portarlo al centro della proposta gastronomica. Il granchio blu è nemico dell'ambiente ma sicuro per la salute, forse cuocerlo e portarlo come piatto è la strada giusta per debellarlo». Soddisfatto anche Alvise Canniello, direttore di Confesercenti Metropolitana: «Quando abbiamo proposto questa iniziativa c'è stata subito una piena sinergia tra i locali, il mercato ittico, quello ortofrutticolo e l'istituto Alberghiero, i cui studenti daranno suggerimenti su ricette ed abbinamenti culinari. È nostro obiettivo accendere l'attenzione su un tema di grande impatto per l'ambiente e lo sviluppo dell'economia locale».
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Il Gazzettino