Chioggia. Fermo pesca volontario per ripopolare le vongole: così diventano più prelibate

Fermo pesca volontario per ripopolare le vongole: così diventano più prelibate
CHIOGGIA - Niente vongole di mare locali fino al 14 maggio e nel periodo dal 17 al 30 giugno. Si tratta di periodi di fermo volontario finalizzati al ripopolamento ed al...

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CHIOGGIA - Niente vongole di mare locali fino al 14 maggio e nel periodo dal 17 al 30 giugno. Si tratta di periodi di fermo volontario finalizzati al ripopolamento ed al miglioramento delle caratteristiche dei prelibati molluschi bivalvi, tipici della fascia litoranea. Erano quasi del tutto scomparsi una dozzina d'anni fa. Prima, forse, per l'eccessivo sforzo di pesca; in seguito per altri fattori in concomitanza con la realizzazione delle grandi opere marittime complementari al Mose.


Sta di fatto che mentre nel 2007 ne erano state pescate ben 2.916 tonnellate; nel 2010 furono appena 494. Ora, la produzione è tornata soddisfacente. Le Chamelea Gallina (nome scientifico) sono state reintrodotte con successo dai consorzi Cogevo lagunari, autoimpostosi i periodi di fermo e altre restrizioni attraverso un rigido disciplinare con le Capitanerie.

IL PIANO

Nessun problema per i ristoranti e le pescherie. Le vongole saranno fornite dai Cogevo limitrofi, anch'essi coinvolti nel progetto ed interessati alla pesca sostenibile attraverso turnazioni. Il piano per il ripristino delle popolazioni naturali era stato studiato da Veneto Agricoltura, dall'Università di Padova e dall'istituto di ricerca Agriteco. Anche quest'anno sono previsti monitoraggio e campionamento continuo della risorsa; ossigenazione e movimentazione del substrato marino; raccolta e trasferimento del novellame proveniente da aree "nursery" naturali a zone di sviluppo e crescita. Sono anche in arrivo ingenti quantitativi di seme importato da compartimenti marittimi lontani, dove le vongole (della stessa specie di quelle autoctone) sono caratterizzate da una forte resistenza alle avversità meteo marine e tendenti ad un maggior sviluppo dimensionale. Il capitale genetico dovrebbe trarne beneficio.

TROPPO PICCOLE

I pescatori sperano che l'ibridazione comporti la nascita e la diffusione di esemplari più larghi perché le vongole introdotte negli scorsi anni tendono a non raggiungere le dimensioni minime consentite dall'Unione europea, per la commercializzazione (25 millimetri di larghezza). Per la Ue, quelle più piccole sono considerate novellame non pescabile. Benché i biologi abbiano dimostrato che le vongolette da 22 millimetri del Veneziano debbano essere considerate adulte a tutti gli effetti, molti spagnoli spingono ancora affinché la regola dei 25 millimetri minimi sia imposta a prescindere da ogni considerazione. I fermi finalizzati a favorire l'ibridazione vanno dunque intesi anche quali contromisure contro l'eventuale sospensione della proroga (reiterata di anno in anno) che consente la commercializzazione.

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Il Gazzettino