Chioggia. «Lascia stare il mio fidanzato!». E picchia la rivale in amore in pizzeria: le tira i capelli, la prende a calci sul costato e la colpisce con il tirapugni

Chioggia. «Lascia stare il mio fidanzato!». E picchia la rivale in amore in pizzeria: le tira i capelli, la prende a calci sul costato e la colpisce con il tirapugni
CHIOGGIA - PORTO VIRO - È accusata di aver picchiato a sangue una cameriera di Chioggia utilizzando un tirapugni, ritenendo che avesse insidiato il suo fidanzato. ...

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CHIOGGIA - PORTO VIROÈ accusata di aver picchiato a sangue una cameriera di Chioggia utilizzando un tirapugni, ritenendo che avesse insidiato il suo fidanzato.


A processo, di fronte al giudice penale di Venezia, è finita una trentunenne residente a Porto Viro, in provincia di Rovigo, alla quale viene contestato di aver minacciato di morte la rivale e di averle provocato lesioni al volto dichiarate guaribili in trenta giorni.
L'episodio di violenza risale al maggio del 2019 ed è stato denunciato dalla stessa cameriera, una trentaquattrenne residente a Chioggia, la quale ha raccontato ai carabinieri di essere stata aggredita all'interno della pizzeria nella quale prestava servizio, mentre stava terminando il turno di lavoro, poco prima dell'una di notte.

L'AGGRESSIONE

Ai militari dell'Arma la ragazza ha spiegato che la "nuora" del titolare del locale la sorprese alla spalle, afferrandola per i capelli e iniziando a colpirla con pugni e calci al costato, alle gambe e anche alla testa, "armata" di tirapugni.
«Sei una cocainomane, una p...: ti ammazzo, cosa vuoi dal mio fidanzato? Lascia stare il mio fidanzato», le avrebbe urlato dopo averla fatta cadere a terra. La cameriera ha riferito che in suo aiuto sono intervenuti due colleghi, che hanno provveduto a separare le due ragazze, per poi accompagnarla al Pronto soccorso dove fu medicata e suturata con alcuni punti al labbro superiore: alla trentaquattrenne fu diagnosticato un trauma facciale e sospetta frattura del naso.
A causa dell'aggressione la cameriera ha lamentato anche la rottura degli occhiali da vista e l'imbrattamento degli abiti che indossava quella sera.
Al processo, celebrato di fronte alla giudice penale Chiara Venturini, sono stati citate a testimoniare tutte le persone presenti quella sera e intervenute quando si resero conto di quello che stava accadendo, alcune delle quali sono state ascoltate ieri mattina. Il processo è stato quindi rinviato al 20 maggio del 2024.

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Il Gazzettino