Lignano in ansia per la chiesa più antica del litorale. Infiltrazioni e danni strutturali, «Fate presto»

Piove all'interno ed è un vero peccato per il sottotetto in legno molto lavorato, al suo interno è ricca di affreschi risalenti al Quattrocento

Lignano in ansia per la chiesa più antica del litorale. Infiltrazioni e danni strutturali, «Fate presto»
LIGNANO - Attualmente a Lignano ci sono sei chiese: la più antica porta il nome "Santa Maria del Mare". Per diversi secoli si trovava in località...

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LIGNANO - Attualmente a Lignano ci sono sei chiese: la più antica porta il nome "Santa Maria del Mare". Per diversi secoli si trovava in località Bevazzana sulla sponda sinistra del Tagliamento, ma rischiava di essere travolta dalle piene del fiume. Ecco che a cavallo degli anni 1965-66 dopo la seconda alluvione che danneggiò seriamente Latisana, la chiesa era in grande pericolo. Così su interessamento di monsignor Abramo Freschi, allora presidente della Pontificia Opera di Assistenza) ottenne dalla Soprintendenza l'autorizzazione per il trasferimento all'interno della splendida pineta del complesso, un tempo Efa Oda, e ora Bella Italia Efa Village. Al suo interno è ricca di affreschi risalenti presumibilmente al periodo che va dal 1425 al 1435. I monaci che vi abitavano, l'avevano costruita in quel luogo per sfuggire alla furia dei barbari sacrileghi, che scorrazzavano nella pianura. Allora era un luogo di preghiera per i pescatori.


LO STATO
Ora la chiesa dopo tanti anni che non ci si mettono mani, ha estrema necessità di manutenzione a tutta la struttura internamente ed esternamente. In primis il tetto: piove all'interno ed è un vero peccato per il sottotetto in legno molto lavorato. Anche gli infissi hanno fatto il loro tempo, in particolar modo il portoncino d'ingresso che si regge in piedi a malapena. Già da anni la Regione ha stanziato una certa cifra per la a messa a punto, spesa che forse non sarà più sufficiente, in quanto la struttura peggiora di giorno in giorno. I prezzi sono notevolmente aumentati in questi ultimi anni e le infiltrazioni d'acqua nel tetto non guardano in faccia a nessuno, sono preoccupanti. Un segnale d'allarme del deperimento della struttura è stato dato l'8 settembre 2022. Quindi è trascorso un anno e mezzo e nessun lavoro è stato fatto.


L'ATTESA


Il 13 settembre 2022, il presidente Giancarlo Cruder (Efa), scrisse una lettera di cui riportiamo alcuni stralci: «Ringrazio per l'indiretto contributo che lo stesso apporterà, auspicabilmente, in termini di sensibilizzazione - dice Cruder - al raggiungimento dell'obbiettivo e cioè a salvare quel prezioso immobile, non solo dalle ingiurie del tempo atmosferico, ma anche dalle insidie rappresentate dal comprensivo stato di salute delle preziosità artistiche ivi presenti. Mi permetto tuttavia di fare presente che Efa, proprietaria del bene, si sta da tempo prodigando per la causa. La Regione, su specifica istanza Efa prosegue Cruder - con provvedimento legislativo puntuale, ha provveduto nell'anno 2020 a destinare la somma di 90mila euro per eseguire proprio quell'intervento di manutenzione nel manto di copertura affidando però tutte le incombenze amministrative alla Sopraintendenza». La lettera di Cruder proseguiva poi rimarcando i diversi solleciti in merito alla vicenda. Ma a tutt'oggi non si vede alcun inizio lavori ed è un vero peccato. Cos'è che intralcia tale intervento? Forze la burocrazia. I responsabili è necessario si diano da fare prima che questa preziosa opera d'arte vada completamente in rovina.

 

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Il Gazzettino