La scelta di Carlo: «A 26 anni apro una stalla con 14 mucche»

Carlo Donadon
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CHIES D'ALPAGO - C'è chi esercita la sua professione in banca, in ufficio, in boutique, in un supermercato o negozio di alimentari. E chi, invece, i suoi giorni lavorativi li trascorrerà in una stalla: 365 giorni all'anno, senza festività di alcun tipo. «Mi dicono che sono matto, ma la passione è più forte di tutto. E così, a 26 anni, ho deciso di mettermi in proprio e di sistemare una stalla a Irrighe di Chies d'Alpago, dove produrrò latte grazie alle mie quattordici vacche».

A parlare è Carlo Donadon, il giovane che, venerdì 30 (ore 17.30), inaugurerà un'attività che ha il sapore della sfida: «La struttura è degli anni Settanta, ma la sto sistemando e, soprattutto, modernizzando. Con la prospettiva di ampliarla più avanti. Chi ci lavorerà? Io: sono l'unico titolare. E l'unico dipendente, insieme alle mie Pezzate rosse, con le quali conferirò latte soprattutto nella zona di Tambre e al Caseificio del Cansiglio».
Ma Donadon già guarda al domani: «Questa è solo una base di partenza, perché in futuro vorrei avere un caseificio tutto mio, in cui produrre formaggi e, in generale, prodotti lattiero-caseari, puntando in modo particolare su yogurt e mozzarelle». La sua è una scelta di vita. E di coraggio: «Amo profondamente la montagna. Non ho mai preso in considerazione l'idea di lasciare queste zone per cercare fortuna altrove. In più, vedere i prati puliti e le bastie al pascolo in Trentino Alto Adige o in Austria mi fa riflettere. Non capisco perché non possa essere lo stesso anche da noi. Abbiamo le terre più belle del mondo: abbandonarle è un peccato capitale».
L'impegno sarà pressante, ma Donadon ha un entusiasmo contagioso: «Nella vita bisogna osare. So bene che non avrò orari, né ferie. Ma chi è mosso dalla passione può raggiungere qualsiasi obiettivo. L'importante è volerlo con tutte le proprie forze».

Anche il sindaco di Chies, Gianluca Dal Borgo, appoggia l'intraprendenza del ventiseienne: «L'inaugurazione della nuova stalla è un segnale di rilievo. In un periodo in cui la tentazione di abbandonare la montagna è forte, l'ampliamento di un'azienda è un valore importante per il presente e il futuro del nostro comune». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino