La candidata Zoccarato: «Cambiamo la città per uscire dalla crisi»

Chiara Zoccarato è la candidata sindaco del movimento Alternativa
PADOVA - Chiara Zoccarato si candida con il movimento Alternativa. Padovana doc, 48 anni, mamma di due figlie, professione impiegata. ...

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PADOVA - Chiara Zoccarato si candida con il movimento Alternativa. Padovana doc, 48 anni, mamma di due figlie, professione impiegata.

Quando è nata l'idea della sua candidatura?
«Dopo essermi confrontata a lungo con il deputato Raphael Raduzzi. Un giovane parlamentare che ama la sua città e si sta dando molto da fare. Ad esempio ha appoggiato anche economicamente il ricorso dei comitati contro la quarta linea dell'inceneritore».

Perchè siete contro?
«Padova è la città con la percentuale di differenziata al 60%, più bassa di quella del Veneto, al 70%. Perchè esiste una contraddizione. Hera deve bruciare per guadagnare. Noi invece vogliamo la salute della gente».

A che obiettivo puntate?
«Mandare a casa Giordani e la sua Giunta comunale. Pd-5Stelle a Padova hanno creato un blocco di potere che non ascolta i bisogni dei cittadini. Non hanno avuto nessuna attenzione per le situazioni reali: perdita del lavoro, diminuzione dei salari, precariato di tanti professionisti, necessità di strutture e aiuto alle persone anziane e sole, non hanno fatto niente per i giovani, in crisi profonda dopo due anni di isolamento».

Chiedete anche maggiore trasparenza?
«Guardi cosa sta accadendo sul tema dei derivati i prodotti finanziari con cui le partecipate organizzano i mutui con le banche. Sia Aps che Interporto stanno perdendo soldi. Bisogna cacciare gli incompetenti».

Un esempio di piano venuto male?
«Il Piano urbano della mobilità redatto da Technital, ha un impianto senza senso, che crea un sistema città disfunzionale per i cittadini, ma perfetto per la grande distribuzione e le società immobiliari. In pieno stile Giordani. Io voglio un programma in cui l'amministrazione pubblica riprende il controllo dei servizi essenziali e delle partecipate».

A proposito di mobilità. Lei è favorevole o contraria alla futura linea Vigonza-Rubano?
«Siamo contrari al tram. Quello che c'è non ha risolto nessun problema di traffico e Padova è la terza città d'Italia per inquinamento da traffico. E' evidente l'inutilità di queste soluzioni. Il trasporto pubblico ha perso 4 milioni di utenti in 10 anni. Perchè ci sono meno corse ed è aumentato il traffico. La soluzione? Bus elettrici e una colonnina di ricarica ogni 50 stalli».

Parcheggi: cosa farebbe della Prandina?
«Devono smettere di pensare che si debba continuare a costruire o una cosa o l'altra. Io voglio liberalizzare i parcheggi, toglierò molte strisce blu. Questi signori hanno fatto parcheggi per fare cassa con i soldi dei cittadini che non hanno mezzi pubblici per spostarsi, è una tassa occulta».

Tema lavoro e sostegno al reddito...
«Bisogna mettere al primo posto il lavoro stabile e i servizi sociali, stabilizzare i precari nella pubblica amministrazione, aprire politiche sociali a sostegno dei redditi. Finora invece si è puntato solo su turismo e commercio. Io voglio diminuire di un altro 0,5 per cento l'Irpef comunale per i redditi fino a 35mila euro».

Nel suo programma si fa molta attenzione agli anziani...
«Credo che sia necessario organizzare residenze di quartiere, case aperte dove gli anziani possano ritrovarsi sollevando le famiglie anche dal punto di vista economico. Poi un servizio territoriale per la spesa a domicilio e che si occupi di visite e spese mediche».

Sicurezza e giovani sembrano due temi molto vicini nelle vostre proposte...
«Sono per dar vita a progetti che promuovano nei giovani studenti comportamenti virtuosi del rispetto della cosa pubblica. La sicurezza nasce dall'educazione. Ma sono molto preoccupata degli effetti di questa crisi sui giovani. Occorrono tecnici e psicologi per supportare la loro salute mentale. C'è un aumento dei disturbi alimentari ad esempio. Da cittadina sono la prima ad essere stufa di avere politici che inseguono le emergenze invece di prevenirle».

Nel primo mese da sindaca?
«Girare per i tutti quartieri a piedi, osservarli bene e parlare con la gente. Io non sarò un sindaco-impiegata comunale, devo pensare a un impianto nuovo per far fronte alle crisi, dalla pandemia all'inflazione».

Invece in caso di ballottaggio tra i due sfidanti favoriti, lei si sente più vicina a Giordani o a Peghin?
«Siamo alternativi a entrambi. Faremo politica e vedremo cosa decideranno i padovani».

Favorevole o contraria al vaccino?


«Sono per la libertà di scelta. Se intende il green-pass, sono contrarissima. Il green-pass non c'entra niente con la salute degli italiani».

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Il Gazzettino