Chiama la polizia e li avvisa: «Farò un omicidio e poi andrò in galera»

Valter Toson arrestato in mano con un lucchetto da bici
PADOVA - L'incubo è finito. Per anni ha reso la vita un inferno ai suoi vicini di casa di via D'Alemagna all'Arcella: offese, minacce e percosse. Sabato mattina...

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PADOVA - L'incubo è finito. Per anni ha reso la vita un inferno ai suoi vicini di casa di via D'Alemagna all'Arcella: offese, minacce e percosse. Sabato mattina è finito in manette Valter Toson di 72 anni per il reato di stalking condominiale e perchè è stato considerato persona socialmente pericolosa. Ora è agli arresti domiciliari a casa del figlio. Toson ha iniziato a perseguitare i suoi condomini già nel lontano del 2007 anno in cui, nel mese di febbraio, ha dato fuoco alla Toyota Yaris di una psichiatra in servizio al Sert di via Dei Colli residente al primo piano. In realtà Toson, bruciò l'auto della dottoressa per ben tre volte. Alla fine, anche dieci anni fa, è stato arrestato e messo ai domiciliari a casa del figlio. Per diverso tempo di lui si sono perse le tracce, anche se in alcune occasioni è stato segnalato mentre alzava la voce in mezzo alla strada e mentre disturbava alcuni commercianti del centro storico.

Negli anni Toson si è anche prodigato per dimostrare la sua innocenza, producendo una mole di documenti tra certificati medici, atti del Tribunale e del Comune.
Tutte le denunce contro l'anziano sono finite in Procura e il sostituto procuratore Daniela Randolo, titolare delle indagini, aveva chiesto e ottenuto l'allontanamento di Toson da via D'Alemagna e dai luoghi frequentati dalle vittime del suo stalking. Ma venerdì scorso il suo grado di pericolosità sociale è aumentato, quando ha chiamato la Questura e ha chiesto di parlare con un ispettore per dire «Farò un omicidio e poi andrò in galera». A questo punto la Squadra mobile si è subito attivata e sabato mattina i poliziotti hanno trovato e arrestato Valter Toson.
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Il Gazzettino