Battista Camporese, il re delle case di riposo, nel 2005 fu sentito come testimone di una tangente e disse: «Una cosa vergognosa»

Battista Camporese
PADOVA - Era il 2005 quando Battista Camporese, all'epoca direttore generale dell'Opera immacolata concezione di Padova, dovette affrontare lo scandalo che fu ribattezzato...

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PADOVA - Era il 2005 quando Battista Camporese, all'epoca direttore generale dell'Opera immacolata concezione di Padova, dovette affrontare lo scandalo che fu ribattezzato Carmignano gate che vedeva protagonista proprio la casa di riposo dell'Alta Padovana gestita dall'Oic. L'allora assessore all'Urbanistica di Carmignano - che poi patteggiò l'accusa di concussione - era accusato di aver chiesto una mazzetta da 30mila euro a un commerciante, per firmare l'autorizzazione comunale che consentiva l'apertura del bar interno della struttura per anziani. Nell'inchiesta, come persona informata dei fatti, fu sentito anche Camporese, che risultò estraneo alla vicenda. Agli inquirenti dichiarò: «È una cosa pazzesca e vergognosa, di uno squallore unico».


L'AZZARDO
Ora, a due decenni di distanza, è proprio Camporese, 63 anni, a trovarsi in una situazione simile, in questo scandalo di tangenti. Nelle intercettazioni raccolte nell'ordinanza, l'architetto Marcello Carraro aveva chiaramente detto a Camporese: «Il bando va ovviamente pilotato». Al che il manager replicò: «Se non ci fosse la necessità di fare il bando, è meglio», evidenziando come quell'azzardo non gli fosse gradito. Salvo poi assicurare al sindaco e al consigliere che avrebbe buttato giù un po' di cose affinché il Comune predisponesse un bando ad hoc che favorisse la Relaxxi Srl, azienda sua e di Mauro Cazzaro.


Camporese è una persona molto nota nel Padovano. Nato a Borgoricco da una famiglia che ha fondato una delle più grandi onoranze funebri della zona, ha deciso di non proseguire nell'attività del nonno, scegliendo un'altra strada. E negli anni è diventato il re padovano delle case di riposo, iniziando la sua carriera alla Nazareth fondata da Angelo Ferro. Un vero esperto, tanto che nell'88 aiutò a redigere assieme a Nella Maria Berto e l'allora ministro Carlo Donat Cattin l'articolo 20 della legge 67, la prima che in Italia definiva i finanziamenti per la realizzazione di strutture per anziani o la loro ristrutturazione. Attualmente è direttore della casa di cura padovana Villa Maria e della Rsa di Noale, gestita dalla Relaxxi Srl, fondata nel 2009 con il socio Cazzaro.
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Il Gazzettino