La sfida di chef Terry Giacomello: pronto a scalare la vetta del mondo in cucina

chef Giacomello a Masterchef tra Locatelli, Carvavacciuolo e Barbieri
PORDENONE - Da apprezzatissima “Guest star” a Masterchef, ad aspirante ad entrare nel novero dei 100 cuochi migliori del pianeta. Sono settimane di grandi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - Da apprezzatissima “Guest star” a Masterchef, ad aspirante ad entrare nel novero dei 100 cuochi migliori del pianeta. Sono settimane di grandi soddisfazioni professionali per Terry Giacomello, originario di Montereale Valcellina, ma da anni residente a Maniago. Lo chef ha all’attivo esperienze di rango, prima a Milano, alla corte di Sergio Mei, al Four Season, e poi all’estero, da El Bulli, in Spagna, dove è rimasto per quasi 4 anni, dopo aver fatto tappa oltralpe con nomi del calibro di Marc Vayrat e Michel Bras. Ci sono stati poi altri approdi nel segno della ricerca spinta: il Mugaritz di Andoni Luis Aduriz, il Noma di Redzepi, il Dom di Alex Atala, in Brasile.


LA STELLA
Un grande percorso, a scuola dai mostri sacri, prima di tornare nel Belpaese, a Parma, dove ha portato la prima stella Michelin al ristorante Inkiostro. Una cucina che guarda al futuro, con piatti che paiono arrivare spesso da un mondo onirico, fatto di tecnica e gusto, ma con prodotti tipici e preparazioni tradizionali in chiave innovativa. Ed ora la selezione per entrare nel gotha della cucina. E’ infatti il primo candidato italiano al “Top 100 Best Chef Award 2021”, che sarà proclamato nel mese di settembre ad Amsterdam. In gara ci sono cuochi di 35 paesi diversi, di cui 7 italiani, nazione che ha il maggior numero di nuovi aspiranti. Nei prossimi 100 giorni, The Best Chef annuncerà un candidato al giorno tramite i propri canali social che raggiungono oltre 1,5 milioni di follower.
LA SFIDA
“Gli chef vengono premiati in base alle capacità, all’esperienza, ai risultati e dunque essere presi in considerazione, per me, è già un grande risultato - le parole dello chef stellato -. Il voto è un riconoscimento alle capacità, all’esperienza, alle potenzialità e alla personalità”. Giacomello è da anni ospite di Masterchef, che proprio ieri sera, su Sky, ha proclamato il vincitore dell’annuale edizione e già pensa alla prossima, opzionando la presenza di quello che “Best Chef”, nella sua presentazione, definisce “il genio italiano incompreso”. Che esperienza è stata in Tv? “Sempre avvincente. C’è un clima di straordinaria professionalità e i tre “conduttori”, Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli sono super empatici con i loro ospiti. Ho visto dei bei talenti. In mia presenza si sono fatti notare soprattutto Aquila, Irene e Jia Bi”.
IL COVID
Lo chef in questi giorni è in Friuli per le nuove restrizioni anti-Covid: “E’ un calvario: all’Inkiostro avevamo il tutto esaurito fino al 15 marzo. La gente non vede l’ora di tornare ad assaporare piatti originali. Fosse per me, sarei disposto a seguire l’esempio dei colleghi del Noma di Copenhagen che si sono messi a fare delivery pur di stare vicini ai propri clienti. Ma con i miei prodotti così elaborati, frutto di lunghissime ricerche, non lo possiamo fare”. Qual è il segreto del successo? “Lavorare con passione, umiltà e senza sosta (sta ai fornelli dalle 9 a mezzanotte, ndr) e saper valorizzare la squadra: la mia è fatta principalmente da Leonardo e Mirko, collaboratori impareggiabili. Ho girato il mondo per rubare segreti ai grandi chef del pianeta, ma il ricordo più vivido è la mia esperienza a Barcellona. Era come essere in famiglia. Un clima fantastico. Restando a Barcellona, e alla squadra di cui sono anche tifoso, si può mutuare un altro esempio da esportare in campo culinario: potrai avere anche un genio come Messi, ma senza il collettivo non si riesce ad arrivare fino in fondo”.
IL FUTURO

Quanto ai progetti per il futuro, lo chef ne ha tantissimi: “Il primo è un libro con i miei piatti, me lo hanno chiesto in tanti. Poi vorrei valorizzare la mia terra friulana: non solo i prodotti della natura (sta lavorando a come rendere commestibile la corteccia degli alberi, ndr), ma anche i grandi brand. Sono orgoglioso testimonial dei coltelli Maserin, i migliori in assoluto, ma ho un desiderio: un giorno mi piacerebbe lavorare in una cucina “Marrone”, straordinari interpreti dell’arte dell’arredo, anche loro pordenonesi”. Il suo sogno? “Tornare al più presto a regalare emozioni ai miei ospiti».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino