Padova. Trappola su un sito d'incontri, la minaccia: «Ti taglio la gola». Così un 30enne versa all'estorsore 4.500 euro

Pensava di chattare con una ragazza, ma poi è stato minacciato da un uomo

Estorsione
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PADOVA - Un trentenne residente nel Piovese, dopo avere navigato in un sito per incontri, credeva di avere trovato la sua anima gemella. Così ha iniziato a chattare con la bella ragazza, ignaro di essere caduto in una trappola. Nessuna storia d’amore all’orizzonte, perchè dietro al profilo di quella affascinante donna si nascondeva un estorsore. Da un’utenza telefonica sconosciuta alla vittima è arrivata la prima minaccia. «Stai attento perchè quella è la mia fidanzata, ti taglio la gola». Le aggressioni verbali sono proseguite e il trentenne è stato costretto a versare tre bonifici per un totale di 4.500 euro. Poi, ormai senza via d’uscita, ha trovato il coraggio di presentare denuncia ai carabinieri. Il pubblico ministero Sergio Dini ha aperto un fascicolo e nei guai è finito Giovanni Di Nicola, 30 anni e residente a Latina.

La trappola

Ad aprile di quest’anno il trentenne si è messo a navigare in un sito per incontri, con l’obiettivo di trovare una bella ragazza con cui trascorrere del tempo. Dopo qualche ricerca ha contatto una donna molto affascinante, così almeno credeva guardando il suo profilo, e ha iniziato una relazione sentimentale via chat. Ma un giorno, da un numero telefonico a lui sconosciuto, ha ricevuto un messaggio intimidatorio. «Stai attento perchè quella è la mia fidanzata, ti taglio la gola». Poi, sempre da quello stesso numero, gli sono state inviate delle foto molto crude dove venivano ritratte teste mozzate e uomini sgozzati. Quindi altri messaggi di minacce. Alla fine è stato costretto a effettuare in favore del 30enne di Latina, secondo l’accusa, tre bonifici bancari per un totale di 4.500 euro.

Le indagini

Nei giorni a venire il laziale avrebbe proseguito a chiedergli denaro. Il trentenne, ormai senza via d’uscita, ha deciso di presentare denuncia. I carabinieri, analizzando l’utenza telefonica utilizzata per inviare i messaggi intimidatori e i frame splatter, sono risaliti a un negozio di telefonia mobile di Latina dove era stata acquistata la Sim card. Il punto vendita dotato di telecamere per la videosorveglianza, ha fornito ai militari le immagini dove si vede il 30enne di Latina acquistare il numero telefonico per mettere in atto il suo piano estorsivo. Gli uomini dell’Arma allora hanno perquisito la sua abitazione. Le indagini sono state chiuse e ora Di Nicola rischia di essere rinviato a giudizio con la pesante accusa di estorsione

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Il Gazzettino