A tu per tu con il cervo in gita sulle rive del Piave: l'incontro di un cacciatore

A tu per tu con il cervo in gita sulle rive del Piave: l'incontro di un cacciatore
NOVENTA DI PIAVE - Gli incontri che non ti aspetti. In piena pianura, lungo il fiume, dove immagini di trovarti di fronte ad animali tipici di queste zone o, al...

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NOVENTA DI PIAVE - Gli incontri che non ti aspetti. In piena pianura, lungo il fiume, dove immagini di trovarti di fronte ad animali tipici di queste zone o, al più, a qualche piccola tartaruga, ecco che si materializza uno splendido esemplare di cervo. È stavo avvistato (e fotografato) sulla sponda del fiume Piave, in località Romanziol. La Polizia Ittico Venatoria della Città Metropolitana di Venezia aveva ricevuto una segnalazione in merito alla presenza in questa località, nel comune di Noventa di Piave, di un esemplare di cervo maschio, giovane.


Come detto, l’animale è stato fotografato da un cacciatore sulla sponda del fiume Piave. Si tratterebbe della prima volta che viene segnalata la presenza di un esemplare di questa specie nel territorio metropolitano.
«In effetti è la prima segnalazione di un cervo che viene avvistato nel territorio della nostra città metropolitana - conferma Mauro Bon, esperto di fauna selvatica al Museo di storia naturale di Venezia - Che scendano in pianura esemplari maschi di cervo, per esplorare il territorio, non mi sorprende. Il cervo vive in pianura e questo avviene normalmente in centro Europa». Per l’Italia è un fenomeno più recente. «Il cervo ha ripopolato prima le montagne e le colline, in seguito all’abbandono dei pascoli e al rimboschimento» spiega Bon. Fenomeni che proseguono da decenni. «Ormai i grandi erbivori hanno ripopolato le zone alpine, dove non hanno veri predatori - ricorda l’esperto -. E ora tendono a spostarsi in pianura seguendo le assi fluviali». Quello che deve aver fatto anche il giovane cervo avvistato a Noventa, proprio in riva al Piave.
«Il fenomeno è iniziato da anni per specie come il capriolo e il cinghiale - spiega ancora Bon - Ormai abbiamo popolazioni stabili di caprioli nel nostro territorio. Ci sono nuclei a Bibione, a Caorle».

A caprioli e cinghiali, però, basta un po’ di boscaglia. «Il cervo ha esigenze diverse - ricorda l’esperto - ha bisogno di spazi ampi. Ma è anche vero che gli animali ci hanno sempre stupito. Chi mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi con i delfini in Canal Grande!». Ovviamente in tutti questi fenomeni sta giocando la sua parte la pandemia che ha diminuito gli spostamenti umani, rendendo più facili quelli animali. Che cosa farà ora il cervo di Noventa? «È un giovane in esplorazione - ribadisce Bon - Non trovando una compagna, facile immaginare che tonerà verso le montagne o la collina da dove è arrivato. Ma chi può dirlo?». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino