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BELLUNO - La popolazione degli ungulati nella provincia di Belluno si mantiene stabile, e supera il numero di 33mila. Ma per il futuro i piani di abbattimento dovrebbero tenere conto della presenza del lupo nel territorio. E quindi del numero di capi eliminati dal predatore. Ed i piani di prelievo sono coperti per oltre l'80 per cento. I dati sono stati forniti dalla provincia di Belluno come report faunistico-venatorio in occasione della rassegna longaronese Caccia, pesca, natura.
IL TENDENZA
Il numero di ungulati, quindi, è stabile. E in linea con gli anni scorsi risulta essere la copertura dei piani di prelievo validati da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), cioè l'istituto di ricerca e, di fatto, il braccio operativo del Ministero dell'ambiente.
I NUMERI
Ecco, quindi, i dati. Gli ultimi censimenti, realizzati la scorsa primavera, hanno certificato che sul territorio bellunese sono stimati 33.366 ungulati; una cifra che esclude però cinghiale e daino. In particolare i capi sono divisi in 12.511 caprioli, 12.120 cervi, 7.435 camosci e 1.300 mufloni. I piani di prelievo per il 2023-2024 prevedevano l'abbattimento di 6.645 capi: un numero complessivo cui avrebbero dovuto contribuire 1.814 caprioli, 3.467 cervi, 844 camosci, 421 mufloni e 99 daini. Il totale raggiunto al termine della stagione venatoria è al di sotto di poco più di mille esemplari dal limite stabilito: 5.519, che però vendita a 6.199 se si aggiungono anche i cinghiali abbattuti; questi ultimi costituiscono però una specie eradicabile, soggetta a controllo totale per prevenire la diffusione della peste suina.
I PIANI
Ecco quindi che la copertura dei piani di prelievo raggiunge l'83%. In particolare, sono stati prelevati 1.567 caprioli (quindi l'86% dei capi previsti a piano di prelievo), 3.069 cervi (l'89% di quanto previsto dal piano), 751 camosci (l'89% delle previsioni), 131 mufloni (31% del piano) e 1 daino (che corrisponde a solo l'1% del piano). I dati sono in linea con quelli degli ultimi anni. In particolare, si registra una stabilizzazione tra l'80 e il 90% per quanto riguarda la copertura dei piani di abbattimento di cervo, capriolo e camoscio. È visibile anche una corretta distribuzione dei prelievi per classi di sesso (maschi e femmine). Stabile la stima di popolazione di ungulati.
IL FUTURO
Ma la provincia di Belluno guarda al futuro. Il primo passo in questo senso è già una realtà: essa ha infatti già sperimentato una nuova modalità di censimento degli ungulati, testando l'uso delle fototrappole e delle termocamere per il capriolo nella riserva alpina di Belluno. La seconda novità è stata imposta dalla presenza del lupo. E così con i consulenti dell'Università di Sassari, ha anche allo studio anche una nuova modalità di compilazione delle stime di popolazione, che tenga presente la presenza del lupo: il grande predatore infatti è un regolatore della fauna per quanto riguarda cervi, caprioli e altri ungulati, specialmente femmine e piccoli. Palazzo Piloni ha da tempo, e più in generale, avviato una collaborazione con Marco Apollonio, della stessa università sarda, proprio per studiare il predatore.
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