Cansiglio, cervi inseguiti nella notte in fuoristrada: «Basta, servono più controlli»

Cervi in Cansiglio
FREGONA - Fari delle macchine puntati sui cervi, poi inseguiti a piedi, in bici o addirittura con il fuoristrada dentro i pascoli recintati. Michele Boato, direttore...

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FREGONA - Fari delle macchine puntati sui cervi, poi inseguiti a piedi, in bici o addirittura con il fuoristrada dentro i pascoli recintati. Michele Boato, direttore dell'Ecoistituto Veneto Alex Langer, e Giancarlo Gazzola, vicepresidente di Mountain Wilderness Italia, denunciano i comportamenti incivili e disturbatori di molti curiosi saliti in Cansiglio per assistere al bramito e all'accoppiamento dei cervi, fenomeno che tra settembre e ottobre richiama migliaia di persone in quota.

LE SEGNALAZIONI
«Il bramito è un evento naturale di grande fascino ed è giusto che sia conosciuto e apprezzato, fa bene anche al turismo, ma non posiamo dimenticare il rispetto e i diritti degli animali affermano Boato e Gazzola - E gli enti pubblici che sono coinvolti devono prenderne atto e agire, in modo che il prossimo anno la situazione sia finalmente sotto controllo». «Serve più rispetto per il re della foresta» il monito delle associazioni ambientaliste. «Una buona parte di chi è salito in foresta per assistere al bramito si è comportato in modo corretto precisano - ma sono stati molti quelli che hanno disturbato anche intensamente gli animali. I cervi iniziano a bramire in foresta a fine giornata ed escono allo scoperto solo a buio, quindi il bramito è uno spettacolo naturale da ascoltare, non o poco da vedere. Purtroppo sono stati molti quelli che, indifferenti alla necessità di tranquillità degli animali, li hanno inquadrati nei pascoli con i fari delle macchine, li hanno inseguiti dentro i pascoli recintati con grosse torce elettriche, li hanno inseguiti anche in bicicletta. Ci è stato riferito addirittura di parecchi casi di inseguimenti con fuoristrada dentro i pascoli. Sembra anche che, approfittando di questi comportamenti scorretti ed illegali, in quanto dei veri e propri atti di disturbo alla fauna, ne abbiamo approfittato anche i bracconieri e si sono sentiti più volte degli spari. Quindi è mancato il controllo e la vigilanza. Gli ex forestali, diventati carabinieri, sono ridotti a pochissime unità e non ci risulta che la Provincia con le sue guardie abbia mai svolto funzioni di controllo e di arginamento alle scorrettezze, o perlomeno né sufficienti né efficaci».

LA RICHIESTA


Da qui l'appello affinché gli enti preposti alla gestione del Cansiglio, due Regioni, tre Province e i carabinieri forestali mettano in atto «azioni di prevenzione e di controllo, organizzando un servizio di informazione e presenza sul territorio nel periodo e nelle ore in cui il bramito si svolge per garantire la tranquillità di cui gli animali hanno bisogno». Gli ambientalisti ricordano infine la loro battaglia contro l'eliminazione dei cervi che anni fa erano in gran numero sulla piana e che ora, dopo l'arrivo del lupo predatore naturale dell'ungulato, «potrebbero essere meno di 400, cioè un numero del tutto compatibile con la conservazione della foresta. Noi non dimentichiamo che sono stati in molti a criticarci anche aspramente, ma ora che i fatti ci danno ragione, che quel grande massacro non era giustificato, sembra che nessuno lo voglia riconoscere».

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Il Gazzettino