Cansiglio, salvataggio anonimo per i cervi intrappolati nella neve

Cansiglio, salvataggio anonimo per i cervi intrappolati nella neve
TREVISO/BELLUNO - Le immagini della cerva rimasta intrappolata fino alla morte in un laghetto ghiacciato e quelle di altri esemplari bloccati in un metro di neve e sfiniti dagli...

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TREVISO/BELLUNO - Le immagini della cerva rimasta intrappolata fino alla morte in un laghetto ghiacciato e quelle di altri esemplari bloccati in un metro di neve e sfiniti dagli stenti e dalla fame, ha commosso e fatto infuriare. In loro soccorso si è mosso il governatore Luca Zaia, si sono messe in moto schiere di ambientalisti e animalisti. E poi è scoppiato l'inevitabile polemica politica che ha riportato a galla una delle questioni più controverse nella gestione del bosco del Cansiglio, perla incastonata tra Treviso e Belluno: la presenza di recinti sempre più insuperabili per gli animali e anche per i turisti vogliosi di camminate in mezzo alla natura. I cervi imprigionati, un branco di una trentina di esemplari, sono diventati un simbolo.


Per giorni sono rimasti in trappola senza cibo sufficiente in una delle zone più belle e impervie, località «Le Code», rinchiusi in un recinto che circoscrive un'area ampia diversi ettari. Impossibile fuggire. E quella prigionia si è trasformata in un calvario. I cervi hanno girato in lungo e in largo cercando un pertugio per evadere e rifugiarsi nel bosco. Ma inutilmente. E qui poveri animali costretti a sopravvivere nella neve alta anche un metro, la carcassa della cerva imprigionata nel ghiaccio, sono diventati imbarazzanti pugni nello stomaco. Il governatore Zaia, che i cervi del Cansiglio li ha sempre difesi, ha voluto muoversi in prima persona ordinando a Veneto Agricoltura di portare balle di fieno per sfamare gli animali intrappolati. Ma non ce n'è stato bisogno: la notte precedente l'arrivo dei tecnici della Regione, mani ignote hanno tagliato la rete del recinto aprendo così una via di fuga. «È abbastanza semplice ricostruire quanto è accaduto - spiega Francesco Mezzavilla, presidente dei Faunisti Veneti e gran conoscitore del Cansiglio - i cervi, nel loro girovagare, hanno trovato un pertugio nella recinzione. Poi però non sono più stati in grado di uscire.  


Un tempo le recinzioni in Cansiglio erano formate da file di pali uniti da 3-4 fili abbastanza larghi per far passare un cervo. Quando si voleva evitare queste intrusioni era sufficiente far passare corrente a basso voltaggio, una leggera scarica innocua per gli animali ma sufficiente a farli allontanare. Adesso, con le maglie strette, se un cervo rimane dentro un recinto poi non riesce più a uscirne». I cervi sono una delle attrazioni del Cansiglio, anche se il loro numero è in costante diminuzione. Tre anni fa c'erano problemi di sovrappopolazione e si parlava di tremila esemplari. Oggi, secondo i dati diffusi da Veneto Agricoltura la scorsa primavera, sono al massimo cinquecento. Non è accaduto nulla di particolare: si sono semplicemente spostati riequilibrando presenze e risorse. E adesso si ritorna a parlare di loro. Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, ha applaudito all'intervento del governatore Zaia ma ha anche chiesto alla Regione di revocare la concessione ai proprietari del recinto valutando l'ipotesi di denunciarli: «Portare il fieno ai cervi morenti è stato un gesto di civiltà. È stato invece un gesto di inciviltà, ma anche di crudeltà, quello di non aprire il cancello del recinto o un varco. Ho chiamato il Corpo Forestale dello Stato di Treviso chiedendo di accertare i fatti e di segnalare eventuali reati alla Procura della Repubblica»  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino