Fuga di cervelli all'estero. A Treviso nasce un "hub" per i giovani talenti: «Vogliamo che i nostri geni rimangano qui»

Il rendering del progetto di hub per i giovani talenti
TREVISO - Un nuovo centro di ricerca interamente dedicato alla valorizzazione di giovani talenti per aiutarli a crescere e rimanere in Italia. Un “hub” tecnologico...

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TREVISO - Un nuovo centro di ricerca interamente dedicato alla valorizzazione di giovani talenti per aiutarli a crescere e rimanere in Italia. Un “hub” tecnologico suddiviso su tre piani attrezzati all’interno di una struttura di ultima generazione di ben 300 mq rivolta allo sviluppo di progetti innovativi. È questo l’ultimo futuristico progetto nato a Treviso in casa Rotas Italia, azienda leader mondiale nel settore “labels” e nella produzione di sistemi di comunicazione in radiofrequenza.

L'hub per i giovani talenti pronto per l'estate

L’edificio, al momento completato al grezzo, vedrà la luce entro l’estate 2023 in uno spazio da tempo abbandonato proprio a pochi passi dalla sede aziendale in Via San Francesco di Sales. Un investimento importante e lungimirante per la famiglia Celante che, a seguito dell’acquisizione del terreno, andrà ad eliminare un “buco nero” nell’urbanistica della zona trasformandolo in un luogo ideale per scoprire e realizzare le idee delle migliori menti in rampa di lancio. «L’obiettivo che da tempo ci siamo prefissati in azienda è quello di coltivare il talento, qualunque esso sia, senza porci limite alcuno. Un modo anche per trattenere sul territorio le future eccellenze così da evitare che si trasferiscano all’estero - spiega Francesco Celante, CEO di Rotas Italia – Per questo forniremo ai nostri “geni” uno spazio facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo, oltre che una struttura dotata di tutte le attrezzature e i comfort necessari alla realizzazione dei loro sogni».

L'hub in uno spazio verde

«Inoltre, il nostro Centro di ricerca sarà in contatto visivo con il verde del nostro Parco Rotas e all’interno di un immobile dinamico, “smart” e “green” in quanto realizzato con le migliori tecnologie in termini di sostenibilità e risparmio energetico e dotato di un impianto fotovoltaico che lo renderà autosufficiente dal punto di vista dei consumi» conclude il dott. Celante. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino