Strage del Cermis, le venti vittime ricordate a Cavalese a 25 anni di distanza. Tutti i nomi

L'aereo dei Marine Usa che tranciò i cavi della cabina era partito dalla base di Aviano

Strage del Cermis, le venti vittime ricordate a Cavalese a 25 anni di distanza
TRENTO -  A 25 anni esatti di distanza la tragedia del Cermis resta una ferita aperta anche se quest'anno il Comune di Cavalese ed i familiari delle 20 vittime hanno...

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TRENTO -  A 25 anni esatti di distanza la tragedia del Cermis resta una ferita aperta anche se quest'anno il Comune di Cavalese ed i familiari delle 20 vittime hanno deciso, all'unanimità, di celebrare per l'ultima volta la ricorrenza a livello istituzionale per coltivare una memoria più privata. "Le vittime non verranno dimenticate: vi saranno commemorazioni private e sarà compito del Comune di Cavalese portare avanti la memoria di quanto avvenuto, coinvolgendo le fondazioni locali e le scuole", ha spiegato il sindaco di Cavalese, Sergio Finato.

Erano passate da pochi minuti le 15 del 3 febbraio 1998 quando un aereo dei Marine americani, un Prowler EA-6B partito da Aviano, tranciò con un'ala il cavo portante della funivia del Cermis, facendo precipitare per un centinaio di metri la cabina con a bordo 19 persone ed il manovratore. Le vite di 7 turisti tedeschi, 5 belgi, 2 polacchi, 2 austriaci, un olandese e tre italiani finirono in quel momento, a 400 metri dall'arrivo dopo una giornata spensierata sugli sci.

Una strage, come emerse da un rapporto militare redatto dalle forze armate Usa un mese dopo l'incidente ma pubblicato solo nel 2011, causata dal fatto che "l'equipaggio dei Marine ha volato più basso di quanto non fosse autorizzato, mettendo a rischio sè stesso e gli altri". 

Per non dimenticare

«Il fatto che sia l'ultima celebrazione non vuol dire che non c'è la volontà di ricordare. Perché i fatti accaduti sono così gravi che sono dentro la coscienza della popolazione e non possono essere cancellati. Si è anche imparato dai quei tragici eventi, è stato fatto un enorme lavoro di memoria che è anche un insegnamento, per far sì che questo non accada più. Una giornata come questa è il giusto esempio per la memoria, che deve restare nei nostri giovani e nella popolazione» ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nel suo intervento.

Le vittime 

A Cavalese morirono nell'incidente:
Hadewich Antonissen (24, Wechelderzande), belga;
Stefan Bekaert (28, Lovanio), belga;
Dieter Frank Blumenfeld (47, Burgstädt), tedesco;
Rose-Marie Eyskens (24, Kalmthout), belga;
Danielle Groenleer (20, Apeldoorn), olandese;
Michael Pötschke (28, Burgstädt), tedesco;
Egon Uwe Renkewitz (47, Burgstädt), tedesco;
Marina Mandy Renkewitz (24, Burgstädt), tedesca;
Maria Steiner-Stampfl (61, Bressanone), italiana;
Ewa Strzelczyk (37, Gliwice), polacca;
Philip Strzelczyk (14, Gliwice), polacco;
Annelie (Wessig) Urban (41, Burgstädt), tedesca;
Harald Urban (41, Burgstädt), tedesco
Sebastian Van den Heede (27, Bruges), belga;
Marcello Vanzo (56, Cavalese), manovratore della cabina, italiano;
Stefaan Vermander (27, Assebroek), belga;
Anton Voglsang (35, Vienna), austriaco;
Sonja Weinhofer (22, nata a Monaco, domiciliata a Vienna), austriaca;
Jürgen Wunderlich (44, Burgstädt), tedesco;


Edeltraud Zanon-Werth (56, nata a Innsbruck, residente a Bressanone), italiana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino