Dipendente in nero al centro massaggi e cantieri senza protezioni: 8 aziende chiuse nel Trevigiano. Stangata da 160mila euro

Giro di vite dei carabinieri del lavoro: 16 le attività sanzionate. Stop forzato per 4 imprese edili, chiuso anche un salone di parrucchiere a Gorgo al Monticano

I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro impegnati in un controllo
TREVISO – Lavoratori in nero e cantieri senza protezioni: 16 le aziende stangate per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Nella...

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TREVISO – Lavoratori in nero e cantieri senza protezioni: 16 le aziende stangate per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Nella metà dei casi (8 ditte) è scattata anche la sospensione temporanea dell’attività. Le multe ammontano, nel complesso, a 160mila euro. E’ il bilancio dell’ultimo giro di vite eseguito dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro (Nil) in provincia di Treviso. I controlli hanno interessato soprattutto imprese edili e pubblici esercizi.

 

Dipendente in nero al centro massaggi

A Mareno di Piave è stato chiuso momentaneamente un centro massaggi cinese perché una dipendente lavorava senza un regolare contratto. Non solo: il datore di lavoro non aveva nemmeno provveduto a redigere il Documento di valutazione dei rischi, obbligatorio per legge. 

 

Cantieri pericolosi: rischio di cadute nel vuoto

A Pederobba, invece, sono state sospese tre aziende, impegnate nella sistemazione dei tetti di alcune abitazioni perché i muratori rischiavano di cadere nel vuoto. Il cantiere, infatti, era sprovvisto di balaustre protettive. Mancava inoltre il Piano operativo di sicurezza. Anche in un cantiere di Treviso è stata sospesa l’attività perché alcuni operai stavano eseguendo delle lavorazioni sul tetto dell’edificio senza che il datore di lavoro avesse adottato alcuna precauzione volta a eliminare il pericolo di cadute.

 

Chiusi un negozio e un salone di parrucchiere

A Gorgo al Monticano, giù le serrande per un salone di parrucchiere che non aveva provveduto a compilare il Documento di valutazione dei rischi. Stessa sorte per un negozio di Susegana, “reo” di non aveva designato il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi aziendali (Rspp). 

 

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Il Gazzettino