Sesso in cambio di soldi, chiuso un centro massaggi a luci rosse gestito da clandestini

Chiuso un centro massaggi a luci rosse
VENEZIA - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, a seguito di un controllo in materia di sommerso da lavoro, hanno individuato un centro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, a seguito di un controllo in materia di sommerso da lavoro, hanno individuato un centro “massaggi”, formalmente intestato ad un cittadino orientale “irreperibile”, in cui donne asiatiche, anche “prive del permesso di soggiorno”, si sarebbero prostituite.


Dalle indagini svolte dalla Compagnia di San Donà di Piave, infatti, è emerso che le ragazze sarebbero state “reclutate” da una loro connazionale che “gestiva”, di fatto, il centro massaggi, tramite un annuncio pubblicato su un sito in lingua cinese unitamente al contatto da utilizzare per essere assunte: un numero di telefono cellulare associato ad un servizio di free messaging and calling app denominato “WeChat” (la versione cinese dell’applicazione Whatsapp).
I “clienti” individuati avrebbero ammesso di aver fruito di prestazioni di natura sessuale: le richieste di “trattamenti” sarebbero avvenute attraverso una utenza mobile, formalmente intestata al titolare “irreperibile” e in uso alla citata “gestrice” asiatica del centro, che forniva indicazioni per raggiungerlo, concordava il prezzo (da un minimo di € 40,00 ad un massimo di € 100,00) nonchè tipologia delle prestazioni sessuali garantite dalle connazionali cinesi indotte a prostituirsi.

A seguito degli elementi raccolti dalle fiamme gialle, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia ha emesso un decreto di perquisizione, in esito al quale sono stati rinvenuti sequestrati numerosi elementi di prova relativi in ordine a possibili condotte penalmente rilevanti.
Il centro “massaggi” a luci rosse è stato sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza, la donna ritenuta responsabile di condotta illecita, che potrebbe anche rispondere alla presenza di una persona “priva del permesso di soggiorno”, è stata arrestata e la “clandestina” espulsa dal territorio nazionale.


Il GIP del Tribunale di Venezia ha convalidato il sequestro preventivo d’urgenza e l’arresto facoltativo che è stato tramutato in obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino