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PORDENONE - Il Centro islamico di Pordenone è nel caos. Tra litigate, azioni legali e la nuova sospensione dell'imam Mohamed Hosny, la comunità musulmana del Friuli Occidentale è spaccata. E una voce autorevole ora chiede «l'intervento di un giudice». L'opinione è quella di Daniela Dose, già referente del Gruppo interreligioso della Diocesi di Concordia-Pordenone.
LA PROPOSTA
Dose non indica solo la strada, ma lancia anche un attacco.
LE IDEE
Non c'è spazio solamente per le considerazioni e le polemiche. E nemmeno solo per gli attacchi. «Occorre intervenire anche con scelte inclusive - è l'analisi di Daniela Dose - ad esempio mettere a disposizione un autobus smart perché le donne, spesso prive di auto, possono raggiungere il centro per la preghiera. Il centro è sito in un capannone in zona Comina, disagevole da raggiungere e pericoloso alla sera. In inverno alle 17 è già buio. Un mezzo pubblico potrebbe essere molto d'aiuto. Creare appuntamenti fissi in cui il Centro possa essere visitabile dai pordenonesi, e anche appuntamenti di conoscenza reciproca. Infine si destini un terreno per il cimitero islamico. Tutelare e favorire la libertà religiosa è un cardine della democrazia. Ed è centrale anche per la Chiesa il dialogo interreligioso». Proposte a lungo termine che verranno necessariamente dopo: la priorità numero uno è quella di riportare la tranquillità nella comunità islamica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino