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I mugugni, pur a bassa voce, sono nati all’interno della maggioranza regionale e in particolare tra alcuni consiglieri eletti nel Friuli Occidentale. Del resto, non molto tempo fa, i tre eletti in regione di Fratelli d’Italia, Markus Maurmair, l’assessore Cristina Amirante e Alessandro Basso si erano autopromossi “guardiani” della sanità provinciale. Non era una sorta di “sfiducia” nei confronti dell’assessore forzista alla Sanità, Riccardo Riccardi, ma alcuni spifferi d’aria (per usare un eufemismo) che allora avevano centrato il Cro di Aviano, avevano convito il partito di Destra ad aprire meglio gli occhi.
La sorpresa
Facile immaginare, quindi, la sorpresa quando sono venuti a sapere che i soldi che avrebbero potuto andare a potenziare il Centro disturbi alimentari di San Vito, sono invece finiti in provincia di Udine, all’Asufc, dove sarà realizzato un Centro H24 con un primo stanziamento di un milione e mezzo per ospitare, anche in regime di ricovero, chi ha problemi talmente seri che deve restare sotto controllo medico. L’emendamento alla delibera, lo ha formalizzato direttamente l’assessore alla Sanità, Riccardo Riccardi. Per capire bene cosa è successo si deve fare un passo indietro e avere contezza di come sono dislocati i servizi sul territorio. All’interno dell’Asfo, prima Azienda in regione (seconda in Italia) che ha realizzato un centro del genere, c’è una parte a San Vito dove ci sono gli ambulatori e dove sono seguiti la gran parte dei pazienti con questo problema.
Centro diurno
Il centro diurno, invece, è dislocato a Pordenone, dove all’interno della Pediatria c’è la disponibilità di qualche letto per i casi più importati. I posti, però, sono pochi, al punto che gran parte dei pazienti devono essere dirottati a Portogruaro, con una fuga verso il Veneto che pesa nelle casse regionali.
Il fronte
Una volta che la cosa è venuta a galla i consiglieri di maggioranza eletti nella Destra Tagliamento, non solo Fratelli d’Italia, ma anche alcuni della Lega (così pure pure professionisti medici che da anni seguono sul territorio questa problematica), hanno subito dissotterrato l’ascia di guerra nei confronti dell’assessore Riccardi. La paura (quasi certezza) è che a Pordenone i posti letto per il Centro disturbi alimentari non si vedano più con il rischio che la struttura possa essere depotenziata.
Il presidente
A gettare acqua sul fuoco e a cercare di rassicurare tutti gli alleati, il presidente della III Commissione, Carlo Bolzonello, elettro con la lista Fedriga. «Anch’io quando ho saputo questa cosa mi sono subito messo in moto e devo dire che ero particolarmente adirato. Ho parlato con l’assessore Riccardi che molto semplicemente mi ha spiegato che la struttura, per lui, poteva benissimo essere realizzata nel pordenonese. Solo che - è andato avanti Bolzonello - problemi di personale, carenza di medici, dietisti, psicologi, infermieri e tecnici, avrebbero potuto creare difficoltà. Così, per cercare conferme, ho chiesto al direttore generale Giuseppe Tonutti, a quello sanitario Michele Chittaro, alla responsabile del Centro di San Vito e alle dietiste. Tutti si sono detti favorevoli, per il momento, a non realizzare il centro H24 nel pordenonese perchè ci sono effettive difficoltà con il personale. Da qui la scelta di un sito mediano, Codroipo, ma con la possibilità, appena i problemi di personale saranno passati, di associarlo a quello di San Vito - Pordenone». Basterà per placare gli animi degli alleati? A quanto pare sembra proprio di no. La richiesta di alcuni consiglieri, infatti, se sarà impossibile far tornare solo nel Pordenonese il centro H24, sarà quella la farne due, uno a Udine, l’altro a Pordenone. Per raggiungere l’obiettivo nell’emendamento dell’assessore Riccardi sarà necessario aggiungere accanto all’Asufc, anche l’Asfo del Friuli Occidentale e raddoppiare (o dividere in due) il finanziamento di un milione e 500 mila euro. Staremo a vedere come va a finire e sino a quanto i consiglieri di maggioranza che rappresentano questo territorio, sono in grado di tirare la corda.
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