TRIESTE - Apertura dei centri estivi anche per i bambini della fascia 0-3 anni ed eliminazione obbligatoria del tampone. Ma anche definizione del rapporto numerico tra bambini ed...
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IL COMMENTO
"Il riavvio dei servizi educativi - spiega Riccardi - rappresenta in questo momento un passaggio fondamentale per l'avvio della "Fase 2" della gestione dell'emergenza Coronavirus. Dal momento che sono riprese molte delle attività, le famiglie devono poter contare su questi servizi che sono per loro di supporto e di grande importanza, anche in considerazione della necessità di continuare ad adottare comportamenti che riducono il rischio di un contagio per le persone anziane, come i nonni ai quali - in assenza di alternative - vengono spesso affidati i bambini. Infine la possibilità di frequentare i centri estivi - conclude Riccardi - consente ai partecipanti di poter nuovamente socializzare con i propri coetanei, ristabilendo così uno degli elementi che era venuto meno nel periodo di lockdown". Per l'assessore Alessia Rosolen l'importanza della delibera odierna è incentrata innanzitutto sul fatto che il provvedimento estende il servizio dei centri estivi anche ai bambini di fascia 0-3 anni, con l'attivazione di un progetto innovativo e sperimentale che non può prescindere da un'assunzione di responsabilità sinergica tra famiglie, enti gestori, Comuni e Regione. "Per tutti, il servizio potrà partire già dal 3 giugno previa approvazione del progetto da parte del Comune nel cui territorio si svolge l'attività. Per facilitare le procedure verranno messe a disposizione sul sito internet della Regione un modello di progetto e di patto di corresponsabilità utili a ridefinire l'attività estiva nel rispetto delle misure di sicurezza previste". "Il Friuli Venezia Giulia - continua Rosolen - sceglie di essere tra gli avanguardisti nei servizi per i bambini e chiede, contestualmente, collaborazione e corresponsabilità a tutti i soggetti. Aprire in anticipo estendendo il ventaglio dell'offerta anche ai bambini della prima infanzia è una scelta che implica responsabilità. Vogliamo che i bambini possano ritrovare la loro libertà, naturalmente nel rispetto delle disposizioni sanitarie e del lavoro degli operatori".
LE REGOLE
Sotto il profilo operativo l'assessore regionale chiarisce che "nel caso in cui i bambini dovessero manifestare febbre (37.5° C) o sintomi respiratori o gastrointestinali, dovranno rientrare a casa e dovrà essere contattato il pediatra.
Il Gazzettino