Diagnosi, cura e ricerca: ecco i 64 centri d'eccellenza dell'Azienda ospedaliera

Diagnosi, cura e ricerca: ecco i 64 centri d'eccellenza dell'Azienda ospedaliera
PADOVA - Sono 64 i “gioielli” dell’Azienda Ospedale-Università di Padova. Centri di eccellenza di rilevo regionale che offrono le cure migliori, dove...

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PADOVA - Sono 64 i “gioielli” dell’Azienda Ospedale-Università di Padova. Centri di eccellenza di rilevo regionale che offrono le cure migliori, dove ciascun paziente trova la giusta strada di diagnosi, cura e follow-up. Come? Grazie a ricerca internazionale, dialogo con l’Università e soprattutto esperienza iperspecialistica. «Ne andiamo orgogliosi - commenta il direttore generale Giuseppe Dal Ben -. Le strutture e i centri di riferimento regionale sono un importante patrimonio aziendale, coltivato negli anni grazie alla professionalità e all’impegno delle varie equipe».


E ora in via Giustiniani scatta la mappatura dei vari gruppi per valorizzarli al meglio. «Metteremo in atto le azioni più opportune per potenziarli e metterli al centro del sistema sanitario aziendale e regionale - prosegue Dal Ben - anche in virtù dei legami con la Rete delle Malattie Rare e del prossimo riconoscimento a Ircss». 

L’INQUADRAMENTO

L’Azienda Ospedale-Università di Padova è individuata come Ospedale Hub di eccellenza di rilievo regionale dal Piano Socio Sanitario Regionale (Pssr). Gli Hub regionali sono qualificati dalla presenza di alte specializzazioni e garantiscono le competenze necessarie per la gestione delle casistiche più complesse grazie alla presenza delle tecnologie di ultima generazione. Essi sono caratterizzati dalla sinergica cooperazione con le Università di riferimento, dall’integrazione dell’attività assistenziale, didattico/formativa e di ricerca e dalla partecipazione alle reti nazionali, oltre che dalla cooperazione con i centri ospedalieri di maggior prestigio internazionale. La valenza dell’Azienda, quale Hub anche a proiezione nazionale, è fortemente caratterizzata dalla molteplicità di centri e strutture di riferimento a livello regionale. Una caratteristica “speciale” che distingue l’ospedale patavino universitario dalle Ulss (quest’ultime, maggiormente a vocazione territoriale).

LA CLASSIFICAZIONE

I centri dell’Azienda sono divisi in due tipologie: 11 sono individuati direttamente dalla Regione (e si definiscono Centri di riferimento regionale) e 53 sono stati individuati su richiesta dell’Azienda (Centri regionali specializzati). Complessivamente, dunque, si parla di 64 eccellenze. 
«Tutti i Centri regionali specializzati fanno riferimento a strutture complesse, in gergo le Uoc - chiarisce la dottoressa Rossella Perilli, dell’Ufficio qualità -. Ad esempio, la responsabilità del Centro di reumatologia pediatrica fa capo alla Uoc Pediatria. Nel 2009 è stata fatta una prima ricognizione dei centri esistenti, al tempo erano una trentina, poi nel corso degli anni sono aumentati e cresciuti. In alcuni casi sono state portate a termine riconversioni da centri a strutture complesse, e così via. La prima riorganizzazione risalente al 2009 è stata fondamentale per fotografare lo stato dell’arte allo scopo di procedere con un puntale accreditamento. Grazie all’interessamento della Regione, c’è stata una vera e propria evoluzione che ha portato oggi ad avere questo ventaglio di eccellenze. Il percorso di accreditamento è durato tre anni. La Regione nel 2013 ha emanato le schede di dotazione ospedaliera, ha aspettato la nuova programmazione regionale e poi ha valutato i centri compatibili e li ha riconosciuti. Così siamo arrivati a 53 Centri regionali». 
L’ultimo, in ordine di tempo, tra i 53 Centri regionali specializzati è quello per lo sviluppo e l’applicazione del trapianto di microbiota intestinale (Uoc Gastroenterologia). Tra gli 11 Centri di riferimento regionale, il più recente è quello per la terapia cellulare del diabete (Uoc Chirurgia dei trapianti di rene e pancreas).
Il requisito fondamentale dei centri è essere punto di riferimento unico regionale per l’area clinica di rispettiva competenza con produzione di linee guida, protocolli e procedure. Concorrono al raggiungimento degli obiettivi di programmazione sanitaria e svolgono anche attività formativa e di aggiornamento rivolta al personale.

LE CONNESSIONI

In ambito internazionale l’Azienda Ospedale-Università di Padova si è dimostrata uno dei più importanti prestatori di assistenza sanitaria italiani per numero di pazienti con malattie rare presi in carico. A livello europeo sono state approvate 24 reti per le malattie rare e complesse costituite da centri di riferimento/eccellenza appartenenti agli Stati membri secondo quanto previsto dalla Direttiva Europea concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti all’assistenza sanitaria transfrontaliera. A seguito della partecipazione ai bandi europei per aderire a tali reti (European Reference Network-Ern), per l’Aoup è stata riconosciuta la partecipazione a 22 dei 24 Ern.


L’Azienda, con i suoi 1740 posti letto definiti dalla programmazione regionale, risulta essere una tra le più grandi strutture ospedaliere d’Italia. Vi si effettuano oltre 61mila ricoveri all’anno, tra ricoveri in regime di degenza ordinaria e in day hospital, e più di 1,434 milioni di prestazioni ambulatoriali escluse le prestazioni di laboratorio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino