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MESTRE - Pranzare fuori casa con l'afa di questi giorni è un'impresa da chi me l'ha fatto fare. È vero che, a memoria, ci sono state estati molto più calde, ma questi pochi giorni di picco delle temperature si combinano in una velenosa miscela con le restrizioni anti Covid. Per mangiare c'è, insomma, da tener conto anche della questione Green pass, oltre che del caldo afoso che tiene lontani gli avventori dai tanti plateatici aperti gratuitamente grazie alle Amministrazioni pubbliche che si sono prodigate per ridurre i danni provocati dai lockdown. È così che si assiste a una massiccia migrazione delle persone dai centri città ai centri commerciali: d'estate c'è sempre stata per sfuggire al caldo e cercare ristoro nel fresco delle gallerie condizionate, e d'inverno nei weekend per risparmiare la bolletta del riscaldamento.
Adesso, però, cercano cibo ma, quando arrivano, parecchi (compresi i tanti stranieri in città in questo periodo) trovano una sorpresa poco gradita: all'entrata dei centri commerciali attorno a Mestre non c'è nessun problema, tutti accedono senza ostacoli, e anche nei negozi e nei supermercati il varco è libero senza controlli.
Il Gazzettino