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PORTO TOLLE- Una proposta di zonizzazione nell’ambito del preliminare di accordo di programma per la valorizzazione dell’ex Centrale Enel di Polesine Camerini. Questa la novità relativa al futuro di Delta Farm, villaggio turistico che dovrebbe soppiantare l’ex sito industriale a Porto Tolle. L’annuncio è stato dato dall’assessore al Turismo Raffaele Crepaldi durante l’ultimo consiglio. L’amministratore, nel rispondere ad un’interrogazione sul futuro dell’ex centrale avanzata dal gruppo di opposizione Progetto civico, ha rilevato: «Dopo una serie di incontri è arrivata via pec una mail da Agripeco, lo studio di progettazione che è stato incaricato a sviluppare la proposta relativa a Delta Farm, parco turistico agroalimentare del Delta del Po, che ha di fatto dato avvio alla fase di confronto con il proponente che precede l’avvio della variante urbanistica vera e propria.
Il documento contiene l’ambito di intervento, la proposta di zonizzazione, le modalità dell’accordo e il cronoprogramma delle attività finalizzate alla valorizzazione territoriale, ambientale e urbanistica del sito”. «Il progetto finale non è ancora stato presentato - ha sottolineato Crepaldi - ma la società ha dato questo impulso e pare che l’obiettivo sia di presentare il progetto di riqualificazione entro la fine dell’anno.
LA VALORIZZAZIONE
Scartata l’idea di un progetto turistico di interesse regionale, rimane da percorrere la più lunga via della variante urbanistica che parte appunto dalla proposta di zonizzazione. La mossa di Elite Vacanze gestioni srl, appartenente al gruppo Human Company di Firenze, con l’invio dell’intenzione preliminare assume un valore fondamentale per avviare il processo di valorizzazione dell’area interessata dal contratto preliminare siglato con Enel ancora a maggio del 2019, dopo essere risultata vincitrice del bando Futur-e con cui il colosso energetico voleva riqualificare 23 ex centrali.
LA DEMOLIZIONE
Accanto alla questione urbanistica c’è anche quella della demolizione, che, come ha sottolineato il sindaco Roberto Pizzoli, è svincolata dalla bonifica e dalla valorizzazione. «Per completare la Scia – ha spiegato il primo cittadino - mancano alcuni pareri; poi si potrà dare il via allo smantellamento vero. Sarà impiegato un centinaio di lavoratori, per 20 aziende».
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Il Gazzettino