La cappella in memoria dei soldati russi prigionieri uccisi dalla valanga

La cappella russa a Kranjska Gora
KRANJSKA GORA (Slovenia) - Cento anni nel 2017 per la cappella di legno dedicata a San Vladimiro, la Ruska Kapelica costruita nel 1917 dai prigionieri di guerra superstiti...

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KRANJSKA GORA (Slovenia) - Cento anni nel 2017 per la cappella di legno dedicata a San Vladimiro, la Ruska Kapelica costruita nel 1917 dai prigionieri di guerra superstiti russi, in memoria dei caduti durante la costruzione della strada che attraversa Vršič. La cappella inizialmente era ricoperta di corteccia, in seguito con piccole assi in legno. All’interno sono custoditi l’altare con l’iconostasi, i lampadari in ferro battuto e i candelieri. 


Alcuni dei prigionieri russi morti durante la costruzione della strada sul Vršič furono sepolti a Trenta; molti altri, invece, nelle tombe comuni sul Vršič, e sotto di esso, in una tomba di pietra a forma di piramide, vicino alla quale i prigionieri superstiti costruirono una cappella in stile russo (nelle foto), di proprietà dal 1924 dalla società Ruska Matica. Nei dintorni della cappella russa si possono vedere ancora oggi le tombe, tra cui una con lapide in pietra che risale agli anni 1936-37.
 


La storia della cappella russa
Siamo in Slovenia, a pochi chilometri di distanza dal confine con l'Italia, col comune di Tarvisio, in Friuli, vicino alla stazione turistica di Kranjska Gora. Durante la prima guerra mondiale la zona era strategica, un incrocio di strade militari. Con la dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria, nel maggio del 1915 il collegamento con il fronte al fiume Isonzo divenne fondamentale. Per la costruzione della strada da Kranjska Gora attraverso il passo montuoso della Mojstrovka fino a Trenta, il comando dell'esercito austriaco, nel 1915-16, mise al lavoro più di 10mila soldati russi prigionieri.


Nel marzo del 1916 una valanga staccatasi dal monte Mojstrovka ha ucciso più di cento soldati russi e delle guardie austriache. Questi tragici avvenimenti sono ricordati dalle lapidi di due cimiteri, sotto il rifugio Erjavčeva koča e dalla tomba che sorge accanto alla cappella russa che fu edificata a loro memoria nel 1917 dai soldati russi prigionieri superstiti. Oggi la cappella è diventata meta di turismo tra il passo della Mojstrovka e il comune di Tarvisio. Si possono visitare il parco e gli esterni; l'accesso all'interno del luogo sacro è possibile solo durante le commemorazioni.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino