Nonna Ada festeggia 102 anni con 10 figli e 28 nipoti

Ada Trevisan Fecchio, 102 anni
PADOVA - Ha tagliato il traguardo dei 102 anni, cantando: è stata grande festa ieri a Brusegana per Ada Trevisan Fecchio, che con i 10 figli, i 13 nipoti, i...

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PADOVA - Ha tagliato il traguardo dei 102 anni, cantando: è stata grande festa ieri a Brusegana per Ada Trevisan Fecchio, che con i 10 figli, i 13 nipoti, i 14 bisnipoti e un trisnipote ha celebrato il compleanno utilizzando la sua bella ugola, ancora allenatissima.


L’arzilla Ada, nata il 17 ottobre 1919 a Venezia, vive nel rione di Santo Stefano Re d’Ungheria dal 1968, quando il marito Romano, pure lui veneziano e dipendente dell’Agip, dopo aver raggiunto la pensione aveva avuto diritto a una casa popolare in via Cavalieri. «Mamma e papà hanno avuto una vita piuttosto avventurosa –racconta la figlia> Bianca – Sposatisi nel 1941, si erano trasferiti in Albania, all’epoca possedimento italiano, dove sono nati i primi tre figli. Rientrati a Venezia con la fine delle ostilità, mamma Ada ha dato alla luce altri cinque dei miei fratelli mentre io sono nata a Borca di Cadore, dove papà Romano era stato trasferito».
Quindi l’arrivo a Padova nei primi anni ’60, nella zona del Borgomagno, dove Agip aveva un importante deposito e Romano era custode e addetto all’officina. Infine il trasferimento a Brusegana, nella casa di via Cavalieri, dove Ada tuttora vive con la figlia Patrizia, che viene aiutata nella cura della mamma dagli altri nove fratelli: Maria Pia, Ferdinando, Antonio, Narciso, Aurora, Luigi, Roberto, Bianca e Cristina. Diciassette gli anni tra la prima e l’ultima nata della coppia.


«Papà Romano, che era più grande di dieci anni della mamma, ci ha lasciati nel 1973 e lei si è sempre data da fare per non farci mancare nulla – aggiunge  Bianca –. Ricordo quando lavava a mano le lenzuola che poi doveva stendere al sole, era tutta una striscia di stoffe colorate che sventolavano all’aria». Ada Trevisan Fecchio è stata completamente autonoma fino a pochissimi anni addietro e lavava personalmente ancora la sua biancheria. Ora si muove a piedi solo in casa, ma la mente è lucida e pronta alla battuta; sabato infatti non ha voluto mancare alla festa dei suoi 102 anni, anticipata di un giorno per consentire la presenza di tutti i parenti, una cinquantina in tutto, in un locale di Curtarolo. «Ho cantato con i miei nipoti, ricordando le canzoni di un tempo –racconta divertita l’anziana–. La cosa più bella è stata essere festeggiata dai miei dieci figli, dai nipoti e dai pronipoti. Non c’è medicina migliore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino