Murano. Il cavallo in vetro di 2 metri di Giancarlo Signoretto: «Un'opera per la città»

L'opera d'arte di Giancarlo Signoretto e Agnese Tegon vale 250mila euro

Giancarlo Signoretto e Agnese Tegon
MURANO - Un cavallo alto due metri realizzato in vetro di Murano, interamente fatto a mano, 250 chili di peso con un basamento in acciaio. É l'ultima sfida creativa,...

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MURANO - Un cavallo alto due metri realizzato in vetro di Murano, interamente fatto a mano, 250 chili di peso con un basamento in acciaio. É l'ultima sfida creativa, vinta dall'artista muranese, Giancarlo Signoretto, maestro vetraio che l'ha realizzato insieme alla sua allieva e socia Agnese Tegon (prima donna a lavorare il vetro in fornace a Murano). Vi era una difficoltà artistica data dalla posizione, non statica ma quasi in movimento, in cui è stato lavorato e raffigurato l'animale. «Non su quattro zampe racconta Signoretto ma su due zampe e le altre due sospese in area, raffigurando così il cavallo in una delle sue movenze più maestose, ovvero quando si accinge a fare il salto. Ci sono voluti cinque mesi di lavoro, ma ci ho iniziato a pensare ancora un anno fa. Per riuscirci ho fatto anche alcuni esperimenti, la cosa più delicata era trovare, con un materiale fragile come il vetro, un giusto equilibrio. Il cavallo è nato e dovrà sempre stare in quella posizione senza incrinature. Sospeso su due zampe. É un pezzo unico. Ci hanno lavorato in tre persone».

Giancarlo Signoretto Master Glass

L'opera è stata realizzata all'interno della fornace della "Giancarlo Signoretto Master Glass" in piazzale Colonna a Murano. Una stima ha valutato il valore di questa creazione in vetro di Murano in 250 mila euro, considerando i costi del materiale, il lavoro di mesi e soprattutto il fatto che si tratta di un pezzo unico. Il cavallo si trova nello spazio espositivo della galleria Cam di Murano. É già stato venduto, anche se il nome dell'acquirente è tutelato da grande riservatezza. Ma sia il valore dato all'opera sia il fatto che abbia trovato subito un compratore, e pure i commenti e apprezzamenti che ha riscontrato, non solo in città e nell'isola del vetro, ma anche a livello nazionale ed internazionale, confermano, una volta in più, come Signoretto abbia visto "lungo". Un successo che Giancarlo ha desiderato dedicare al fratello Pino, prematuramente scomparso, anche lui fratello maggiore e maestro vetraio che ha instradato, nel primo periodo, il fratello Giancarlo nel mondo del vetro. «Da quando, circa 4 - 5 anni fa, abbiamo aperto qui con la mia socia - riprende Giancarlo - ho sempre detto che avrei voluto dedicarmi solo alla produzione di pezzi unici. Il cavallo è un animale che mi è sempre piaciuto. Ne ho realizzati in ogni forma, dai piccoli cavallucci in vetro di Murano che si vendono come souvenir fino a quest'ultimo su grande scala». Un cavallo in procinto di saltare, come detto. «La parte più difficile da realizzare - continua il maestro, è stata quella bassa. Tutto il pezzo è stato soffiato a bocca. Un'opera credo mai realizzata in questo modo. Sia chiaro non lo dico in competizione o rivalità con gli altri maestri vetrai e colleghi. Era un sogno che avevo io e l'ho realizzato, ma penso che possa essere un segnale di vita e di resistenza per tutta l'isola di Murano. Una tradizione e un'arte millenaria che continuano e proseguono, nonostante mille difficoltà, il rincaro dei costi del gas e delle materie prime. Murano c'è e riesce ancora incantare il mondo con l'arte del vetro. Questo è il messaggio che vogliamo dare». Signoretto pensa già alla prossima tappa. «La prossima idea che vorrei concretizzaresarà il Leone di San Marco... Se possibile ancora più grande di questo cavallo».

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Il Gazzettino