Cavalcavaia sulla Tranpolesana, soldi sì, ma tempi incerti

Cavalcavaia sulla Tranpolesana, soldi sì, ma tempi incerti
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«Bisogna essere ottimisti e allora dico che per la prossima primavera il problema del cavalcavia di Crocetta sulla Transpolesana sarà risolto. Perché la cosa più importante, i soldi, c'è già». Il presidente della Provincia Ivan Dall'Ara non fa promesse esplicite se non quella di un impegno per riuscire a dare una soluzione in tempi rapidi alla questione che da mesi il sindaco badiese Giovanni Rossi ha sottoposto all'attenzione di Palazzo Celio, dove fino a poco tempo fa ricopriva l'incarico di consigliere con delega ai Lavori pubblici. I soldi, qualche centesimo in meno di 200mila euro, sono arrivati dall'assicurazione che ha liquidato la somma per i danni provocati il 13 dicembre scorso da un camion che trasportava un escavatore più alto della campata e che, nell'urto, aveva danneggiato la prima trave. Non al punto di compromettere la tenuta del ponte, ma rendendo concreto il rischio del distaccamento di calcinacci, tanto che, per ridurre le sollecitazioni, è stato poi introdotto il senso unico alternato regolato da un semaforo.


Per Badia, come ha rimarcato il primo cittadino, non nascondendo il proprio rammarico per una partita durata mesi e ancora non definitivamente chiusa, «la limitazione al traffico è un disagio grave per la viabilità locale, sia per i residenti della frazione di Crocetta, sia per tutto il traffico pesante che gravita attorno all'area artigianale. Speravo che la Provincia potesse fare una variazione di bilancio subito una volta quantificato il danno, per poi attendere il ristoro dell'assicurazione, ma a quanto pare l'ente non ha più queste possibilità finanziarie e questo è un rammarico nel rammarico. L'iter comunque è ancora lungo e il tempo che ha dato il presidente è scritto sul ghiaccio».
LO SCOGLIO
C'è infatti uno scoglio da superare. Perché i soldi non sono tutto, anche se ovviamente, sono un aspetto fondamentale. Il nodo, infatti, è relativo alle competenze. Come spiegato dal funzionario del Servizio viabilità e manutenzione strade di Palazzo Celio Antonio Marangon, «a differenza di quanto avviene con le autostrade, che hanno competenza diretta anche su tutti i cavalcavia, come insegna quanto avvenuto con quello di Costa, così non è per le Statali. Il cavalcavia di Crocetta è e resta di proprietà della Provincia e sarebbe la Provincia a dover utilizzare i 200mila euro per i lavori di taglio dell'impalcato e sostituzione della trave. Ma la provincia non ha un ingegnere strutturista e dovrebbe nominare un bando per trovarne uno, poi dargli tempo 30 giorni per elaborare il progetto. Poi si dovrebbe partire con il bando per l'assegnazione dei lavori». La primavera, in questo caso, sembra quasi una chimera.
PROBLEMA INGEGNERE

Il fatto è che, invece, proprio Anas potrebbe semplificare non poco le cose: di ingegneri in grado di progettare ponti ne hanno in organico, così come hanno, ha spiegato ancora Marangon, «la possibilità di partire subito con i lavori perché non dovrebbero fare un apposito bando ma operano con accordi quadro. Ed hanno poi le competenze per gestire il problema delle autorizzazioni, della viabilità alternativa, della cartellonistica, visto che durante i lavori sarà necessario chiudere la Transpolesana». Insomma, se Anas accettasse i 200mila euro cash per eseguire l'intervento, la primavera non sarebbe più un miraggio scritto sul ghiaccio. Anche nell'ultimo incontro con il capo compartimento Nordest di Anas sono arrivati segnali incoraggianti, ma serve la risposta definitiva da Roma alla bozza di accordo già predisposto. E, per ora, tutto tace.
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Il Gazzettino