Causa alla Cina per danni: Federalberghi bacchetta Manaigo

Un'immagine di del centro di Cortina affollato di turisti: quest'anno le incertezze per l'estate sono molte
«Ho ricevuto tanta solidarietà, messaggi, telefonate,...

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«Ho ricevuto tanta solidarietà, messaggi, telefonate, richieste. Molti colleghi mi hanno chiesto come ho fatto, perché vogliono farlo anche loro». Gherardo Manaigo, dell’hotel de la Poste di Cortina d'Ampezzo, è sommerso dalle reazioni, dopo aver citato per danni, davanti al Tribunale di Belluno, il ministero della Sanità della Repubblica popolare cinese, “per non aver tempestivamente segnalato all'Organizzazione mondiale della sanità lo stato del diffondersi del coronavirus e dei suoi gravi effetti letali, a cavallo fra novembre e dicembre 2019”. Il clamore e la notorietà che derivano da questa azione possono essere utilizzati per altre finalità, sostiene il titolare dello storico albergo ampezzano: Non mi aspettavo che si sollevasse un tale polverone. Io l’ho fatto come piccolo imprenditore, che lavora in un locale storico di Cortina e delle Dolomiti. Spero che ora tutto questo serva per chiarire lo stato di estrema difficoltà del turismo in Italia. Questa attività è vitale per la nostra località, ma anche per tanti altri luoghi nel nostro Paese. Con questa situazione molti rischiano di chiudere: bisogan trovare soluzioni veloci e operative. Se davvero questo scalpore potesse essere un richiamo al governo nazionale, avrei già raggiunto uno scopo. Si è creata una ampia dialettica sull’argomento, si ragiona sul fatto che il turismo è in ginocchio e si appresta ad affrontare una stagione estiva molto difficile». L’azione legale di Manaigo è patrocinata dall’avvocato pugliese Marco Vignola, di Bari, che frequenta Cortina da tempo, anche come sportivo appassionato di bob. L’imprenditore ampezzano chiede i danni che ritiene derivino dal comportamento dei governanti cinesi. Vuole che siano riconosciute le loro responsabilità. E’ la stessa azione che stanno portando avanti alcune nazioni, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna; in questi giorni il rilievo è notevole, sulla stampa di tutto il mondo. Solleva invece qualche perplessità, su questa iniziativa del collega ampezzano, Walter De Cassan, presidente di Federalberghi Belluno: «Non l’avrei fatta come singola azienda, con una corsa in avanti, come ha fatto Manaigo dell’hotel de la Poste. Non c’è soltanto lui, come albergo, coinvolto nelle difficoltà del turismo. Prima di fare un’azione del genere, eventualmente, sarebbe stato opportuno ponderarla più a lungo, confrontarsi, per arrivare a definire una posizione corale. Avrebbe avuto un senso diverso. Forse avrebbe qualche possibilità in più di ottenere risultati e non soltanto il risalto di un giorno, sulla stampa». In questi giorni De Cassan vive costanti confronti con la giunta di Federalberghi Veneto, con la sede entrale a Roma, in una serie di videoconferenze. In tutta la categoria c’è l’esigenza di capire che cosa sta per accadere. «Se dovessi rispondere ad una domanda sulla prossima estate, dovrei dire che al 21 aprile non ne ho ancora la minima idea – ammette De Cassan – perché la situazione non è ancora chiara. Stiamo aspettando che il governo nazionale e quelli regionali definiscano le azioni. Di certo sapremo molto di più dopo il 4 maggio. E poi dovremo verificare di giorno in giorno cosa accadrà. Di certo avremo pesanti ripercussioni sul turismo straniero, che mancherà. Dovremo verificare se la gente avrà tempo, voglia e soldi per andare in vacanza. Intanto sappiamo già che sono saltati molti eventi dell’estate, a cominciare da quelli sportivi, di grande richiamo per il nostro territorio. Temo di dover navigare a vista, su tutti i fronti. E preghiamo perché il disastro non si completi con una brutta estate, dal punto di vista meteorologico: il maltempo finirebbe per affossarci del tutto». Sulle condizioni della categoria, aggiunge: «Temo che alcuni alberghi non apriranno, soprattutto i più grandi. Sono certo che il lavoro sarà molto più pesante per tutti: i titolari e il personale dovranno seguire complessi protocolli igienici e sanitari. Soltanto per fare un esempio, sarà necessario sanificare periodicamente le strutture ricettive, con una frequenza molto maggiore di quanto già facevamo».
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Il Gazzettino