Morto dopo una folle gara in auto: l'amico ora rischia 12 anni di carcere

La Bmw di Mircea Timis dopo lo schianto
TREVISO - Se dovesse essere riconosciuto colpevole di tutti i capi d'accusa rischierebbe una condanna pesantissima: 12 anni di reclusione e una multa fino a 100mila euro....

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TREVISO - Se dovesse essere riconosciuto colpevole di tutti i capi d'accusa rischierebbe una condanna pesantissima: 12 anni di reclusione e una multa fino a 100mila euro. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe essere questo il destino, dal punto di vista giudiziario, di Daniel Mihali, il 26enne di Fonte ritenuto dalla Procura corresponsabile nello schianto di Castello di Godego costato la vita a Mircea Timis, 24enne romeno di Ramon di Loria, al termine di una folle gara di velocità il 9 agosto.




Dai risultati degli accertamenti si potrà capire quanto gravi possano essere le colpe imputabili a Mihali. Oltre all'omissione di soccorso (articolo 189 del codice della strada), di cui Mihali si è in parte assunto la responsabilità sostenendo di non essersi fermato ad aiutare la vittima perchè colto dal panico, al 26enne vengono contestati anche i reati di omicidio colposo e morte come conseguenza di altro delitto. Ma soprattutto la violazione dell'articolo 9-bis del codice della strada: organizzazione di competizioni non autorizzate di velocità, con l'aggravante della presenza di una persona deceduta. Reato per il quale è appunto prevista una pena massima di 12 anni di carcere e di 100mila euro di multa.



La difesa del giovane però respinge l'ipotesi che si fosse trattato di una gara di velocità visto che Mihali ha sempre sostenuto che, mentre al volante della sua Bmw 530 stava viaggiando a 50 km/h, è stato sorpassato da Mircea Timis che ha poi visto sbandare e schiantarsi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino