COLLOREDO - «Entro l'anno» la Regione definirà il possibile utilizzo e le modalità di gestione del castello di Colloredo di Monte Albano,...
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IL CANTIEREUn cantiere che dovrebbe essere chiuso nel 2023 e con esso l'intera ricostruzione del Friuli dopo il sisma del 1976. «I lavori sono stati eseguiti molto bene ed evidenziano una buona collaborazione tra Regione e Soprintendenza ha considerato convintamente l'assessore Gibelli -, tenuto anche conto che si tratta di un intervento ricostruttivo, integratosi con le tecniche e tecnologie innovative per garantire le moderne necessità di fruizione e il rispetto di tutte le norme di sicurezza, antisismiche e antincendio». Sarà la Giunta a definire le probabili destinazioni d'uso delle parti pubbliche del complesso, dopo che gli assessori al Territorio, competente per i lavori, insieme ai colleghi alla Cultura e al Turismo, avranno relazionato sulle prospettive di sviluppo degli spazi. «Il castello di Colloredo rappresenta, con Gemona e Venzone, il simbolo della ricostruzione post- terremoto ha aggiunto Gibelli -. Dovrà essere un'icona senza però diventare un onere per la collettività e men che meno per la piccola comunità di Colloredo».
IL RECUPEROIl maniero è uno dei più grandi castelli feudali del Friuli e uno dei più importanti dal punto di vista culturale: qui vissero, infatti, Ippolito Nievo e Ermes di Colloredo, dei quali si sono conservate le stanze fino al 1976, quando il terremoto lasciò parti di muro e pochi tratti di solai. Tra il 2008 e il 2015 i lavori sono stati affidati ad una struttura commissariale e successivamente è stato istituito il fondo per il recupero del Castello di Colloredo di Monte Albano, attraverso il quale dall'agosto 2015 l'Amministrazione regionale è subentrata nella regìa dell'opera, individuando quale soggetto attuatore il servizio Lavori pubblici della direzione centrale Infrastrutture e territorio. La spesa complessiva per il completamento dell'opera ammonta a 28,4 milioni di euro e l'intervento è stato suddiviso in due distinti lotti funzionali. Il progetto esecutivo relativo al primo lotto è stato approvato nel 2011 per 18,4 milioni. L'avvio dei lavori è avvenuto il 9 novembre 2012 e, attualmente, sono a uno stato avanzato di lavori l'Ala Nievo, l'ala Est e la Casa Rossa, oltre alla nuova centrale tecnologica al servizio dell'intero compendio. I lavori del secondo lotto, quello relativo al mastio quasi completamente raso al suolo, inizieranno entro la fine dell'anno e verranno completati nel 2023, quando il castello risulterà interamente ricostruito. Con la legge di stabilità 2019, la Regione ha stanziato ulteriori 7 milioni.
Antonella Lanfrit Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino