VENEZIA - L’area dei Giardini pubblici di Castello, nei pressi della Biennale, versano, ormai da tempo, in un evidente stato di degrado: il ghiaietto, soprattutto quello...
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Non è la prima volta che l’area dei Giardini di Castello, i cui lavori furono avviati nel 1808 su progetto di Giannantonio Selva in collaborazione con Pietro Antonio Zorzi, sono oggetto di danneggiamenti. Difatti già nel 2013 alcune statue che ritraggono personaggi famosi o scene mitologiche, in parte scolpite nel ‘700 in parte di fattura più recente, sono state prese di mira dai vandali. Di alcune di esse non sono stati recuperati i pezzi mancanti, probabilmente trafugati, di altre sono stati ritrovati frammenti e schegge e qualche pezzo di maggior dimensione. Tuttora la maggior parte di queste statue versa in uno stato che definire “pietoso” è poco: ad alcune mancano le braccia, ad altre il volto è completamente sfigurato, tutte sono coperte da muschio, foglie e sporcizia che le rendono irriconoscibili. Miglior sorte è toccata alla statua bronzea raffigurante una partigiana distesa, con le mani legate, che affiora a pelo d’acqua, la famosa Partigiana scolpita da Augusto Murer e collocata, nel 1969, su supporti in pietra disegnati da Carlo Scarpa. La Partigiana, che rappresenta la donna nella Resistenza, è stata ripulita e sistemata lo scorso aprile, così come il piccolo prato antistante l’opera. In quell’occasione erano stati annunciati anche i lavori di ripristino dei manufatti all’interno dei Giardini, restauri che, al momento, sono rimasti solo sulla carta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino