CASTELFRANCO - Dopo la visita con la diagnosi di una grave malattia in stadio avanzato, avvenuta quasi due mesi fa, per un 74enne di Galliera Veneta (Pd) più nessuna...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«È successo al day hospital oncologico dell'ospedale di Castelfranco la mattina del 29 novembre - spiega Gianbruno Cecchin - L'11 ottobre scorso il pronto soccorso dello stesso ospedale ha diagnosticato a mio padre un cancro al polmone in stadio avanzato con metastasi. Il giorno seguente siamo stati invitati a presentarci al day hospital oncologico dove è stato visitato dal medico di guardia, il quale ha prescritto tutta una serie di esami diagnostici». «Da quel giorno non è più stato visitato, nonostante il peggioramento del suo stato di salute e nonostante io e la famiglia - sottolinea il figlio - per ben tre volte abbiamo chiesto in un mese e mezzo una visita medica, visto che stava sempre peggio: in 40 giorni non riesce più a mangiare, camminare e non è più autosufficiente. Alle tre richieste di visita nessun medico ha dato corso, limitandosi a parlare con il sottoscritto al telefono e dicendomi che dovevamo aspettare tutti gli esami clinici prescritti». La situazione si aggrava e il 27 novembre il medico di base, considerate anche le richieste andate a vuoto, richiede una visita urgente. Continua Cecchin: «Con la richiesta del medico di base ho chiamato il day hospital oncologico. La segretaria ci ha invitato a chiamare il giorno seguente per conoscere l'ora in cui dovevamo presentarci per la visita. Il giorno dopo, alle 8, ho puntualmente telefonato e la segretaria mi ha fatto parlare con il medico di guardia, che mi ha liquidato dicendomi che non aveva tempo di visitare mio padre rifiutandosi, quindi, di vedere il paziente e dicendomi, inoltre, che avrei dovuto prendere un appuntamento, nonostante avessi in mano la richiesta di visita urgente. Alle sue parole non sono riuscito a non agitarmi e mi ha dato del pazzo interrompendo la telefonata. Vista la gravità della situazione, ho portato mio padre all'ospedale di Cittadella dove è stato subito visitato dal direttore del day hospital oncologico Teodoro Sava, che lo ha subito preso in cura cominciando le terapie del caso. Ho denunciato il comportamento del medico castellano alla stazione dei carabinieri di Castelfranco».
«Mi spiace innanzi tutto per la situazione in cui si trova il signore e poi per quanto ha provato il figlio, sentendosi rispondere il quel modo. Non sono a conoscenza dell'accaduto, non mi è giunta nessuna segnalazione, ma lunedì al rientro in ufficio mi attiverò immediatamente». Le parole sono di Francesco Benazzi, direttore dell'Ulss 2 Marca Trevigiana. «Verificherò quanto riportato dal signor Cecchin; abbiamo una commissione disciplinare interna che si occupa di queste situazioni e se saranno appurati dei comportamenti che hanno violato le disposizioni, la commissione prenderà i provvedimenti che riterrà più opportuni».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino