Il bar di Castelfranco Veneto dove i minorenni giocavano alle slot e bevevano alcol senza limiti

Il bar di Castelfranco Veneto dove i minorenni giocavano alle slot e bevevano alcol senza limiti
CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - I ragazzini giocavano alle slot machine, con vincite in denaro, senza alcuna limitazione. Gli alcolici venivano serviti anche ai minorenni. E...

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CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - I ragazzini giocavano alle slot machine, con vincite in denaro, senza alcuna limitazione. Gli alcolici venivano serviti anche ai minorenni. E i buttafuori non avevano le necessarie autorizzazioni per ricoprire quell'incarico. Sono queste le violazioni che hanno portato la questura di Treviso ad affibbiare una maxi-multa da 33mila euro al bar Centrale 64 di Campigo, frazione di Castelfranco. Non solo, in relazione al fatto che anche i minorenni potevano giocare con le slot elettroniche, l'Agenzia dogane e monopoli sta valutando un provvedimento di chiusura del punto gioco tra 10 e i 30 giorni.


SOTTO OSSERVAZIONE
La divisione polizia amministrativa e sociale della questura aveva messo gli occhi sul locale nell'ambito delle attività di prevenzione per contrastare l'aumento degli incidenti stradali, che purtroppo nell'ultimo periodo nella Marca hanno avuto conseguenze drammatiche, a volte anche a causa dell'abuso di sostanze alcoliche. E gli sconti proprio sugli alcolici proposti dal bar Centrale 64 hanno spinto a delle verifiche puntuali. Il Gin Tonic, ad esempio, veniva venduto a tre euro, una birra da litro a 10 euro e così via. In questi ultimi mesi il locale di Campigo si affollava nella fascia serale e notturna soprattutto di giovani attratti in modo particolare dal ripetersi di promozioni commerciali, che si traducevano appunto nell'offerta di alcolici a prezzi contenuti. Dopo le verifiche del caso, la questura ha contestato al titolare numerose violazioni di natura amministrativa.


LE SANZIONI


Per un importo complessivo di 33 mila euro. Gli illeciti hanno riguardano nello specifico la somministrazione di bevande alcoliche a ragazzi che non avevano ancora compiuto 18 anni. La partecipazione dei minori al gioco con apparecchiature elettroniche che permettevano vincite in denaro. E, non da ultimo, l'impiego di personale privo di autorizzazioni per poter svolgere l'attività di addetto alla sicurezza e al controllo dei locali. In termini di sicurezza della struttura, inoltre, è stata accertata l'inefficienza dei dispositivi antincendio, illecito di natura penale per il quale ha già proceduto il comando provinciale dei vigili del fuoco di Treviso, prescrivendo nel frattempo il tempestivo ripristino del sistema. L'attività della divisione polizia amministrativa non si ferma qui. Sono già in programma analoghe iniziative nei confronti di locali ed esercizi pubblici. L'obiettivo è sempre lo stesso: contrastare l'illegalità e, di conseguenza, assicurare la sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino