Castagnara, il piano di 4 Comuni per la nuova viabilità da 90 milioni va in Regione

Il nodo della Castagnara
PADOVA - Ci sono due miti viabilistici che si rincorrono da vent’anni. Il Gra, ovvero la maxi tangenziale attorno alla città e la risoluzione del nodo della...

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PADOVA - Ci sono due miti viabilistici che si rincorrono da vent’anni. Il Gra, ovvero la maxi tangenziale attorno alla città e la risoluzione del nodo della Castagnara. Il primo si è perso, ma sulla seconda, dove non c’è alcun padovano che non abbia provato l’ebbrezza di rimanere in coda, ci sono buone notizie. Quattro comuni interessati hanno formalizzato l’intesa nelle rispettive Giunte per un nuovo percorso e l’hanno spedita alla Regione. Che adesso almeno non avrà più la scusa di dire che non era accordo. Per carità, il costo stimato per risolvere la vicenda è di 89 milioni e 300 mila euro. Ma dal cappello al cilindro del Pnrr si possono tirare fuori molte cose. Anche a stralci.

IL PROGETTO
La novità sostanziale è che non si parla più solo di una “strada alternativa” ma di un sistema di strade. Quella principale è una strada simile a quella che si fa oggi per andare alla Guizza. Una strada leggera, a una corsia per senso di marcia, lunga 4,5 chilometri, che parte dalla zona industriale di Cadoneghe, sfrutta il sedime del ponte ferroviario sul Brenta che sarà dismesso per quello nuovo, passa sotto la ferrovia vicino a poche case di Pontevigordarzere per arrivare a immettersi con uno svincolo sulla tangenziale nord. Ma funzionerà se ci sarà anche il nuovo collegamento fra Saletto e Limena che porterà via tutto il traffico che da nordovest arriva alla Castagnara, riversandolo da quella parte. E infine se sarà realizzato il collegamento fra Cadoneghe e la statale 308 allo “svincolo Augusta”.

LA FILOSOFIA
È l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi a illustrare i dettagli. «Questo piano sembra pensato solo per l’accesso a Nord ma in verità influenzerà, migliorandola, anche la zona del nuovo ospedale a Padova est. La viabilità di attraversamento non passerà più per il centro abitato di Pontevigodarzere che potrà essere riprogettata come strada di quartiere e riqualificata con marciapiedi più larghi. Basta smog e basta traffico. La nuova viabilità arriverà direttamente in tangenziale senza passare per il quartiere e sarà collegata al trasporto pubblico locale. Da ultimo non produrrà tagli di campagna o consumo di suolo».

PONTEVIGODARZERE
Ogni giorno nell’ora di punta 3.123 auto attraversano il quartiere di Pontevigodarzere. «Quello che dovrebbe essere il centro del quartiere con le case, i servizi, i negozi di vicinato è diventato una tangenziale invivibile per i residenti. Vogliamo una via Pontevigodarzere a dimensione di quartiere e poter intervenire sulla qualità urbana: marciapiedi più larghi, la ciclabile, ridurre la sezione stradale, ricavare spazi di vivibili, piccole piazzette vicino le attività commerciali, luoghi d’incontro. In poche parole un quartiere vivibile e non una tangenziale in mezzo alle case». 

IL TRASPORTO PUBBLICO
«Per questo con gli altri comuni abbiamo realizzato uno studio che ha l’obbiettivo di togliere il traffico di attraversamento dai centri abitati, convogliarlo in strade extraurbane che arrivano in tangenziale e non passino per strade di quartiere e che siano collegate con il sistema di trasporto pubblico». Tanto è vero che in questo progetto è previsto sia lo snodo per la stazione di Vigodarzere che il collegamento con il tram.

IL DETTAGLIO
Due sono i punti più spettacolari. La partenza della strada a nord, dalla rotatoria Franceschina che si immetterà subito su un nuovo cavalcavia sul Muson dei Sassi. Poi scendendo verrà potenziato l’ingresso al parcheggio scambiatore della stazione di Vigodarzere. Infine il pezzo più delicato. Le Fs faranno un nuovo ponte sul Brenta (40 milioni di euro progetto già partito) ma il sedime del vecchio sarà usato per la nuova strada che scenderà a lato del quartiere Pontevigodarzere per entrare in un sottopasso che attraverserà i binari e si immetterà nella rotatoria di via Semitecolo. Da lì si potrà arrivare subito al parcheggio nord del tram oppure proseguire ancora fino a un nuovo svincolo di immissione alla tangenziale nord. In questo piano è prevista anche la riduzione della rotatoria ex Saimp dal diametro di 180 metri a 90, dovendo portare meno traffico.

IL FINANZIAMENTO


«Questo è uno studio da discutere» dice Micalizzi. «Un problema di questa portata richiede grandi investimenti, ma in questa fase in cui progetti importanti come nuovo ospedale, nuove linee di tram e stazione stanno interessando Padova, dobbiamo trovare la sintonia con la Regione per affrontare e risolvere anche il nodo della Castagnara che rappresenta uno dei problemi cronici».
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Il Gazzettino