Ex Acc Wanbao, riparte l'incubo cassa integrazione per i lavoratori

Ex Acc Wanbao, riparte l'incubo cassa integrazione per i lavoratori
BORGO VALBELLUNA - Oggi si ferma lo stabilimento di Villa di Villa, ex Acc Wanbao, acquisito dal gruppo Lu.Ve-Sest unitamente ad una parte del personale. Lo stop forzato...

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BORGO VALBELLUNA - Oggi si ferma lo stabilimento di Villa di Villa, ex Acc Wanbao, acquisito dal gruppo Lu.Ve-Sest unitamente ad una parte del personale. Lo stop forzato coinvolgerà gli 81 dipendenti della sede zumellese, primi ex Acc ad essere passati sotto la nuova proprietà dopo il dramma della gestione cinese finita con un commissariamento. L'azienda, per un calo di mercato, si è detta costretta a chiedere la cassa integrazione ordinaria che andrà avanti per 13 settimane, ovvero fino al 28 luglio. Si è anche impegnata ad anticipare il pagamento della cassa, che sarà applicata a rotazione su tutto il personale. Situazione quasi analoga nello stabilimento Sest di Limana.


ASSEMBLEA DI FABBRICA
Il piano è stato spiegato ieri alle maestranze durante un'assemblea con i sindacati di categoria. E l'incubo si è ripresentato, perché questi lavoratori, in pochi anni, sono stati costretti a vivere ben due commissariamenti di Acc. Una vita da precari che sembra non dover finire mai.
«La situazione non dovrebbe destare preoccupazioni perché Sest è un'azienda solida - afferma Stefano Bona, segretario provinciale Fiom-Cgil -, ma è chiaro che ci troviamo in un momento in cui Sest dovrà assorbire altri lavoratori ex Acc per arrivare entro il primo luglio a quota 100. L'ultimo scaglione di 50, invece, è previsto per giugno 2024. È chiaro che servirà un confronto immediato sull'attuazione del piano previsto in sede ministeriale».


UNITÀ DI CRISI
L'incontro in Regione è già in agenda, spiega Mauro Zuglian, segretario provinciale Fim-Cisl: «Ci ritroveremo in 24 maggio all'Unità di crisi unitamente alla proprietà. Purtroppo, quando stilammo il piano per l'acquisizione di Acc, da parte di Lu.Ve-Sest, l'ipotesi di un calo di lavoro non era stata contemplata. Ora è necessario effettuare una verifica con tutte le parti in causa per capire se questo stallo produttivo potrà avere riflessi anche sulle prossime assunzioni».
C'è preoccupazione, anche se i toni vengono tenuti bassi. Tra i lavoratori il morale è a terra: «Ma ricominciamo daccapo?» l'amara domanda, rimasta senza risposta, di un ex Acc.


SETTORE IN CONTRAZIONE
«Il mercato della refrigerazione - prosegue Zuglian - in questo momento è un po' in calo. Bisognerà vedere come si evolverà la situazione. È chiaro che è una condizione che va monitorata attentamente».


Il lavoro per salvare il personale di Acc-Wanbao, all'epoca oltre 330, era stato per così dire immane, alla disperata ricerca di acquirenti affidabili dopo la decisione del Governo Draghi di non partecipare direttamente ad azioni di salvataggio come era stato prospettato invece dal Governo Conte. Il commissario straordinario, Maurizio Castro, aveva dovuto giocarsi le carte solo sul mercato, trovando alla fine la quadra con il gruppo Lu.Ve-Sest che, al pari di Acc, opera nel settore della refrigerazione. Purtroppo il mercato ha cambiato le carte in tavola e le certezze iniziali di aver davvero risolto il dramma di quei lavoratori cominciano a tentennare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino