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ARQUÀ/VILLAMARZANA (ROVIGO) - È stata avviata ieri mattina, nella riunione in videoconferenza con il ministero del Lavoro, la procedura per la cassa integrazione straordinaria, per cessazione di attività, nei confronti dei lavoratori Face work che erano operativi nel sito gestito da Geodis a Villamarzana e che per lo stop delle commesse da parte di Amazon, unico cliente del magazzino, si sono ritrovati senza lavoro. Formalmente dal 31 luglio. In realtà, già da aprile gli stipendi si sono fermati. Tanto che a seguito dell’esame congiunto, nel corso del quale sono state vagliate le ragioni della crisi occupazionale e l’impossibilità di attuare al momento forme alternative di impiego per i 102 lavoratori che al momento risultano senza alcuna alternativa, l’inizio della cassa è stato anticipato comprendendo anche il mese in corso. La durata, invece, è fino al 31 dicembre e si tratta di una cassa “a zero ore”, con il pagamento da parte dell’Inps dell’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata ai lavoratori interessati per le ore di lavoro previste da contratto e non prestate. La spesa complessiva è stata quantificata in poco più di un milione di euro.
IL COMMENTO
L’iter è stato avviato, per la firma del decreto vero e proprio c’è da attendere la conclusione della fase istruttoria da parte della Direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione. «Ovviamente - commenta il segretario polesano della Cgil Pieralberto Colombo - è positivo che intanto si sia aperta la possibilità di accedere momentaneamente agli ammortizzatori sociali. Tuttavia si tratta di una misura di salvaguardia necessaria, ma temporanea e l’obiettivo che continuiamo a perseguire con la nostra azione è quella della salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Una battaglia che andrà avanti ancora, con la mobilitazione permanente e con tutte le iniziative possibili. Il tavolo aperto in Regione è un’importante base di partenza.
LA SPERANZA
Al tavolo regionale sembra essersi aperto uno spiraglio per mantenere operativa almeno una porzione del sito logistico della macroarea di Arquà e Villamarzana. Il magazzino, che si estende per 45mila metri quadrati, è di proprietà del fondo Eurozone Logistics fund, gestito da Bnp Paribas Reim. E finora è stato a completo servizio di Amazon. Per sette anni. Poi è stato ritenuto non utile ed è stato interrotto il contratto con Geodis, che a sua volta ha provocato lo stallo di Face work, che operava in subappalto con 130 lavoratori, insieme a 10 dipendenti diretti Geodis. Come spiegato dall’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, rispondendo martedì in consiglio regionale alle interrogazioni presentate da Pd e Movimento 5 Stelle, «Con sei mesi di preavviso Amazon Italia Logistica ha comunicato a Geodis la disdetta del contratto di appalto con decorrenza 31 luglio. A fronte di ciò, su istanza dell’organizzazione sindacale, la sottoscritta, assistita dall’Unità di crisi, ha incontrato Geodis e Face work mentre Amazon Italia Logistica ha declinato l’invito. L’incontro si è concluso con l’impegno da parte di Geodis di ricercare una soluzione produttiva che scongiuri la chiusura del sito logistico. La sottoscritta e le organizzazioni sindacali hanno richiesto un impegno congiunto delle società presenti nel sostenere tutti i lavoratori, anche attraverso l’attivazione degli idonei ammortizzatori sociali. In merito alla posizione di Amazon, la Regione si è impegnata a intraprendere ogni azione idonea e di confronto in sede istituzionale affinché sia responsabilizzata rispetto alla situazione di crisi generata dalle proprie scelte aziendali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino