Cash or trash Italia: stasera in tv protagonista il pordenonese Alessandro Rosa, esperto d'arte

Cash or trash Italia: stasera in tv protagonista il pordenonese Alessandro Rosa, esperto d'arte
PORDENONE - Stasera sul canale televisivo Nove alle ore 19.30 inizia...

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PORDENONE - Stasera sul canale televisivo Nove alle ore 19.30 inizia la terza stagione del programma Cash or Trash Italia e una delle figure chiave della trasmissione è pordenonese. Si tratta del sessantenne Alessandro Rosa, esperto d'arte moderna, antiquariato e design, banditore di prestigiose case d'asta che attualmente, dopo una vita spesa principalmente a Milano, è tornato a risiedere in Friuli dove svolge l'attività di art consulting. Presente nella trasmissione televisiva, condotta da Paolo Conticini, fin dalla prima edizione, è ormai un veterano avendo girato, con quelli che andranno in onda in questa stagione, quasi cento episodi. I partecipanti alla trasmissione portano cimeli o oggetti di modernariato che vorrebbero vendere. Il compito di Rosa è quello di farne una valutazione oggettiva. Al termine di questo primo step il venditore si confronta con cinque agguerriti mercanti d'arte che si contendono tramite asta l'acquisto dell'oggetto che può valere molto (il Cash del titolo) oppure essere paccottiglia (ecco spiegato il Trash). Ma come si finisce da Pordenone ad uno studio televisivo nazionale e con un ruolo decisamente particolare? «La mia formazione è assolutamente pordenonese - racconta Rosa - ho frequentato il Liceo Classico in città e ricordo ancora con piacere il mitico preside Luminoso al quale faccio gli auguri per i suoi recenti cent'anni». Segue la laurea in Architettura a Venezia. Ma la passione di Rosa per le arti figurative ha il sopravvento. Il padre Giuseppe, scrittore ed appassionato d'arte ha trasferito al figlio il proprio interesse e Alessandro si ritrova a lavorare nei primi anni '80 in un negozio di arti decorative della città lagunare, in Campo Santo Stefano. C'era un target particolare: vetri di Murano anni '50 e ceramiche di pregio. Rosa impara a conoscere clienti internazionali ed inizia a specializzarsi in Arte Moderna e Contemporanea scrivendo saggi, collaborando con gallerie e lavorando nelle case d'asta sia a Venezia che a Milano. «Ora mi occupo di art consulting di arte moderna e contemporanea racconta quindi seguo alcuni collezionisti: decidiamo assieme acquisizioni e dismissioni. Segnalo le cose interessanti che si possono acquistare in giro per il mondo e soprattutto la cifra congrua a cui acquistare. La capacità di un consulente è quella di fare l'estimo dell'opera in quel momento». Come sempre ci si muove per mode «Io mi occupo di artisti già storicizzati». È necessario però sgombrare il campo dagli equivoci: il romanticismo della scoperta si scontra con le esigenze di sostenibilità economica dell'investimento «È proprio così afferma Rosa C'è poco da scoprire in termini di novità assolute. Il mio lavoro si basa sulla riscoperta di artisti che avevano una storia, ma che ritenevo sottovalutati. Sono interi movimenti che hanno riacquistato mercato: ad esempio l'arte povera, l'arte concettuale e lo spazialismo». E poi la popolarità televisiva «Tutto è nato in maniera casuale. Ho ricevuto una chiamata che mi prospettava questa possibilità. All'inizio l'ho presa con sufficienza e un po' di snobismo. Poi mi sono detto che poteva essere un bel modo per avvicinare le persone al nostro mondo. E ho fatto bene perché la professionalità della televisione mi ha stupito positivamente». Il programma è garbato come lo è Alessandro Rosa, che è il più odiato perché in genere fa valutazioni sotto le aspettative dei partecipanti. «Abbiamo ricevuto migliaia di oggetti, veramente sorprendenti: si va dall'arte tribale al libro di Harry Potter, passando per il Barbapapà di gomma e finendo al libro autografo di Dalì. I personaggi sono interessanti ed è quello che capita anche nel nostro lavoro: in tv o in casa d'aste».

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Il Gazzettino