Stavolta il ministero ha deciso: chiude la caserma dei Carabinieri. Ma il paese non ci sta

Stavolta il ministero ha deciso: chiude la caserma dei Carabinieri. Ma il paese non ci sta
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GOSALDO - Il futuro della caserma dei carabinieri di Gosaldo è segnato. A giorni uscirà la comunicazione ufficiale dei Ministeri dell’interno e della difesa: la struttura chiuderà i battenti a stretto giro di posta. A nulla sono valse quasi 1200 firme raccolte in Agordino nè la ferma opposizione di più realtà, da quella comunale a quelle associative. Ma sindaco e vicesindaco, Stefano Da Zanche e Florinda Cialdella, non ci stanno e rilanciano. «Di fronte a questo problema - affermano - abbiamo dovuto fare i conti con un'assoluta solitudine. Abbiamo contattato chiunque consapevoli che da soli, noi piccolo Comune di 550 anime, non avremmo avuto alcuna possibilità. Ma abbiamo trovato un deserto. La salvaguardia della montagna senza la tutela dei servizi resta solo uno slogan politico». 


LA VICENDA 
Dal febbraio 2021, giorno in cui venne comunicata la possibile chiusura della stazione dell'Arma, l'Amministrazione si è sempre adoperata per scongiurare l’evento. «Dalla petizione, alle varie lettere di protesta inviate a tutti gli organi istituzionali, ai vari incontri in Prefettura - sottolineano Da Zanche e Cialdella - ogni possibile strada è stata percorsa per tutelare un servizio pubblico fondamentale per il territorio. Ancora una volta vogliamo manifestare la nostra contrarierà nei confronti di questa assurda decisione presa da organi lontani e basata esclusivamente sulla legge dei numeri. La sicurezza pubblica deve essere garantita a ciascun cittadino senza distinzione. Abitare in un piccolo comune non può essere una condizione discriminante del livello di vita di chi decide di continuare a popolare questi borghi anche perché contribuisce al gettito fiscale nella stessa misura degli altri cittadini a fronte di servizi dimezzati o inesistenti. La salvaguardia e la tutela dei servizi pubblici essenziali nei piccoli comuni ne costituisce condizione primaria per la sopravvivenza, sono il 70% dei comuni italiani; sopravvivenza che da anni viene posta tra gli obiettivi fondamentali del legislatore nazionale oltre che dai politici di turno al momento delle elezioni. Obiettivi che poi vengono puntualmente dimenticati nel momento in cui è terminata la campagna elettorale». 


LO SQUILIBRIO 
Il Comune di Gosaldo è collocato tra il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e il Parco Naturale di San Martino di Castrozza, al confine con il Trentino. «Non facile da raggiungere - viene evidenziato - ma con un livello di criminalità bassissimo proprio grazie alla presenza dei carabinieri. Ma mentre a noi vogliono toglierli, nel vicino Primiero Trentino, nel giro di 11 km, ci sono tre caserme dei Carabinieri oltre a quella della Guardia di Finanza, della Polizia locale e della Polizia stradale». 


LA CRITICA 


In questo contesto l'Amministrazione di Gosaldo evidenzia «l'assenza, in questa nostra battaglia, delle Istituzioni che avrebbero quantomeno potuto appoggiarci e difenderci. L'unico sostegno l'abbiamo ricevuto dal compianto senatore Paolo Saviane. Con la sua scomparsa siamo rimasti soli a combattere contro un sistema sordo a ogni nostra rimostranza. Non vi è stato alcun supporto: la Prefettura ha dato parere positivo alla chiusura della stazione mentre la Provincia non ha preso posizione tanto è vero che non è stata portata in Consiglio nemmeno l'approvazione della proposta di solidarietà inviata dal Comune di Gosaldo. Con riferimento alla Regione, in altri territori in cui stanno affrontando problematiche uguali alle nostre, sono gli assessori a muoversi e a lottare accanto ai Comuni per sostenerli: noi qui stiamo ancora aspettando. Non possiamo che prendere atto di questo disinteresse da parte di chi avrebbe dovuto tutelare e proteggere gli interessi della propria comunità».
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Il Gazzettino