25 aprile. Elisabetta Casellati e il ricordo del padre: «Liberato oggi, fu il mio esempio»

25 aprile. Elisabetta Casellati e il ricordo del padre: «Liberato oggi, fu il mio esempio»
PADOVA - «Personalmente porterò sempre con me l'insegnamento di mio padre. Appartenente alla Polizia di Stato, fu condannato a morte dal regime e liberato proprio...

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PADOVA - «Personalmente porterò sempre con me l'insegnamento di mio padre. Appartenente alla Polizia di Stato, fu condannato a morte dal regime e liberato proprio il 25 aprile del 1945. Non ebbe mai dubbio alcuno». Così Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato, per il 25 aprile oggi a Padova, nella sede del Comune, alla presenza del sindaco Sergio Giordani e di Francesco Tessarolo Presidente della Federazione volontari per la tutela della libertà (Fivl), ha ricordato suo padre.


«La sua fedeltà allo Stato, all'Italia, non gli permise di piegarsi e accettare disposizioni che andassero contro i cittadini - ha ricordato -. Il suo ricordo, il suo esempio, fu per me e per i miei fratelli la migliore educazione alla tolleranza, alla libertà, al rispetto degli altri, alla pace».

«La liberazione è anche il frutto di tante storie come questa, di storie di italiani che dobbiamo onorare e tramandare, insieme a quei valori di libertà e democrazia che ne rappresentano la più preziosa eredità - ha aggiunto -. Le Istituzioni tutte devono farsi carico di approfondire, spiegare, raccontare cosa significò la privazione della libertà, l'instaurazione della dittatura, la vergognosa politica razziale, la tragica deriva della guerra».

«Così come c'è bisogno di far conoscere le storie e il coraggio di chi non si piegò al regime, chi seppe resistere, chi sacrificò la propria vita per il bene comune, per la costruzione di quell'Italia democratica e pacificata che noi abbiamo ereditato e che dobbiamo ogni giorno preservare e amare - ha sottolineato -. Dobbiamo credere nella forza della verità, nella forza della storia, e non smettere di difendere e proteggere quelle che sono le nostre radici, il lascito dei nostri padri».
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Il Gazzettino