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PORDENONE - La batosta è arrivata in questi giorni dentro la buca delle lettere. A ricevere la bolletta i residenti delle case Ater di Pordenone e provincia di cui è presidente Giovanni Tassan Zanin. Gran parte famiglie fragili, soprattutto per quanto riguarda la questione economica. Eppure la morsa del gas da riscaldamento ha stretto forte proprio in quel settore. Ad essere colpite con aumenti che vanno dal 30 al 50 per cento, sono state le abitazioni degli immobili Ater che hanno le caldaie condominiali che in provincia sono poco più di un centinaio, per quasi mille e cinquecento famiglie.
LA BOTTA
Le bollette sono state imbucate verso la fine di gennaio. Si tratta di cifre pesanti rispetto a quelle che erano abituati a pagare gli inquilini dell'Ater.
I MOROSI
Brutte notizie per chi non paga, anche se effettivamente non ha i soldi per far fronte all'aumento del costo del gas. Anche su questo fronte, però, l'Ater della provincia di Pordenone è stato chiaro: non è possibile fare nulla. Se dopo i solleciti la bolletta resta insoluta sarà necessario ricorrere al decreto ingiuntivo. Anche perchè - spiegano - la Corte dei conti potrebbe rivalersi sul vertice dell'Azienda. Resta il fatto che per le situazioni più complicate dal punto di vista economico potrebbe esserci la strada della richiesta di contributo ai Comuni. Una soluzione che già avviene per quei casi che non riescono neppure a pagare l'affitto. Devono essere, però, le stesse famiglie a farsi avanti e chiedere, negli uffici degli Affari sociali dei singoli comuni di residenza un aiuto per il pagamento delle bollette.
LE CIFRE
Difficile fare una media delle spese per il riscaldamento, ma si va dai 350 euro ai 700 e in ogni caso ogni appartamento ha il quantificatore dell'utilizzo dal quale viene poi estrapolato il costo per la stagione invernale. In ogni caso le bollette più basse, questa volta, si aggiravano sui 500 - 600 euro. Il doppio. Ma non è tutto. Questi sono gli inquilini che hanno il riscaldamento condominale e quindi la bolletta arriva direttamente dall'Ater che ha fatto i contratti. La maggior parte, però, degli altri inquilini che ha la caldaia autonoma (gli immobili sono circa 250 per circa 3500 famiglie) il contratto lo hanno fatto direttamente. Anche per loro, però, il cost della bolletta è schizzato e pure in questi casi si tratta di una buona parte di famiglie a redditi bassi. Da segnalare, infine, che una buona parte del patrimonio immobiliare Ater è comunque dotato di alloggi con infissi non vecchissimi e di centrali termiche abbastanza recenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino