Il giallo delle pecore scuoiate: tre grossi velli ritrovati in mezzo ai campi

Il giallo delle pecore scuoiate: tre grossi velli ritrovati in mezzo ai campi (Foto di David Mark da Pixabay)
CASARSA - I rifiuti abbandonati nelle campagne sono ormai all'ordine del giorno, ma, questa volta, quanto rinvenuto a Versutta, ha un sapore macabro e ha turbato non poco...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CASARSA - I rifiuti abbandonati nelle campagne sono ormai all'ordine del giorno, ma, questa volta, quanto rinvenuto a Versutta, ha un sapore macabro e ha turbato non poco coloro che nel pomeriggio soleggiato di domenica erano andati nei campi per la prima passeggiata dell'anno. Lungo il ciglio di una strada sterrata, fra la nuova circonvallazione sanvitese e Versutta, nel territorio del Comune di Casarsa, sono infatti state ritrovate le pelli perfettamente scuoiate di tre grosse pecore.

Pecore scuoiate

La prima ad essere individuata, a un'occhiata distratta poteva sembrare la carcassa di un cane. Aveva le dimensioni di un grosso cane, coda lunga, pelo folto e beige, la pelle chiara staccata senza un foro o una lacerazione. Opera di qualcuno che doveva aver lavorato con competenza, quasi con un bisturi o con un coltello molto affilato. Nessuno strappo sulla pelliccia, sulla quale ancora si potevano osservare tracce di sangue miste a fango. La pioggia battente di inizio gennaio non aveva alterato minimamente i resti, che giacevano abbandonati sull'erba. Poco distante però, proprio in mezzo al fossato, emergeva un altro ammasso di pelle e pelliccia, solo parzialmente celata alla vista dei passanti da qualche manciata di terra smossa. Il ritrovamento, raccapricciante nella sua assoluta casualità ha messo in breve tempo in allarme alcuni passanti che hanno contattato l'istruttore amministrativo dell'ufficio Ambiente di San Vito, Mara Corazzin, il cui intervento tempestivo ha consentito di comprendere meglio di che cosa si trattasse. Dopo una rapida informazione tramite il 112, si è potuto procedere a smuovere la terra, rinvenendo altre due carcasse che avevano subito il medesimo trattamento. Gli animali scuoiati a quel punto sono risultati tre: uno abbandonato in fretta sul ciglio della strada e altri due sotterrati con poca cura. Ad una analisi attenta si sono rivelati pecore: due teste sono state infatti recuperate sotto terra. Immediatamente si è cercato il marchio auricolare che viene obbligatoriamente applicato all'orecchio sinistro per identificare le informazioni anagrafiche dell'allevamento e risalire quindi al proprietario. Il marchio era stato strappato impedendo qualunque riconoscimento. Con certezza però, negli ultimi giorni dell'anno, nella zona ha transitato un gregge di pecore e di questo erano informate le autorità competenti e i Carabinieri, intervenuti sul posto, che provvederanno a fare le indagini del caso. «Quel che è certo hanno dichiarato gli inquirenti - è che lo smaltimento delle pelli considerate rifiuti speciali e destinate all'inceneritore, peserà sulle tasche della comunità».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino