VENEZIA - Per la prima volta in Veneto viene registrata «la presenza da anni di una cosca che facendo riferimento al clan dei Casalesi si era organizzata...
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. «A mia memoria - ha aggiunto Cherchi - è l'operazione più importante nei confronti della Camorra nel Nordest, nata da dichiarazioni di alcuni pentiti e gestita con capacità di Gdf e Polizia, che sono riuscite con molta pazienza a ricostruire movimenti bancari, accertamenti e intercettazioni telefoniche; un'attività coordinata con disponibilità al confronto e stimolo reciproco - ha concluso - che ha dato risultati di rilievo».
«Il clan dei Casalesi in Veneto agiva in tutti i settori: riciclaggio, usura, estorsione, rapine, prostituzione, lavoro in nero e caporalato - ha spiegato ancora Cherchi - Gli uomini della camorra riciclavano denaro finanziando imprese locali di varia natura, specie nell'edilizia, quindi applicavano tassi usurai e passavano all'estorsione sia a favore degli "assistiti", se indebitati, che direttamente sugli stessi imprenditori. Il denaro accumulato, anche con rapine, veniva poi convogliato nella gestione della droga e della prostituzione con l'aiuto di commercialisti per assumere persone sfuggendo alla fiscalità, se non addirittura in nero o attraverso il caporalato. «Il fatto gravissimo - ha detto Cherchi - è che le vittime, specie dell'usura, venivano costrette a partecipare all'attività camorristica arricchendo sempre di più il tessuto malavitoso di fatto conquistando il territorio lungo la costa da San Donà di Piave a Eraclea, Caorle e Jesolo». Il gruppo mafioso, una volta insediatosi in Veneto, aveva rilevato il controllo del territorio dagli ultimi epigoni della mala del Brenta con i quali sono stati comprovati i contatti.
I CLAN DI RIFERIMENTO: QUELLI DI "CICCIOTTO" E "MEZZANOTTE"
Il gruppo camorrista disarticolato in Veneto dall'operazione diretta dalla Dda di Venezia aveva come riferimento i casalesi legati ai clan Bianco e Bidognetti, il cui boss Francesco è conosciuto come "Cicciotto" e "mezzanotte". Capi indiscussi nel veneziano erano Luciano Donadio e Raffaele Buonanno, nato in Campania ma già nel veneziano negli anni '90.
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Il Gazzettino