In un anno cinque furti in negozio: "Trovo i miei prodotti rivenduti altrove"

Un'immagine delle telecamere del negozio Vettorello Calzature di Casale sul Sile
«Sono ancora qui, al lavoro, grazie all’aiuto che ho trovato in tanti amici e nel mio avvocato. Ma mi sento annaspare nelle sabbie mobili con l’incubo costante...

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«Sono ancora qui, al lavoro, grazie all’aiuto che ho trovato in tanti amici e nel mio avvocato. Ma mi sento annaspare nelle sabbie mobili con l’incubo costante dei furti, che si aggiunge al già difficilissimo periodo che tutti i commercianti vivono a causa del Covid». Giuseppina Vettorello, per tutti Giusi, titolare dell’omonimo negozio di calzature di via Nuova Trevigiana, è stanca e angosciata, ma non intende darsi per vinta. Pochi giorni fa sono stati individuati e denunciati l’uomo e la donna che a novembre le avevano rubato il portafoglio distraendola durante il lavoro, ma nell’ultimo anno sono ben altri i raid dei ladri con cui la donna ha dovuto fare i conti. Almeno altri quattro, con un danno economico patito che supera i 200mila euro e la beffa di dover vedere i suoi prodotti rubati rimessi in vendita.


IL CALVARIO
Quanto accaduto tra fine 2019 e fine 2020 ha dello sconcertante. «Il 26 novembre una coppia è entrata in negozio e mentre ero impegnata con dei clienti hanno afferrato il portafoglio dietro il bancone. Dentro c’erano i contanti con cui avrei dovuto saldare alcune spese, cosa già non facile in questo periodo –spiega Giusi–. Lo sconforto è stato grande, come grande è stata la soddisfazione nel sapere che i carabinieri li hanno individuati. Ma quella è stata solo la punta dell’iceberg del calvario che il mio negozio vive da un anno. Altre quattro volte i ladri sono entrati di notte, per lo più all’alba, facendo ingenti danni e rubando non solo decine di calzature, ma addirittura i mobili. La cosa peggiore? Sarebbero sempre le stesse persone, perché quei prodotti poi vengono rivenduti sia online che al dettaglio». Un fatto angosciante, che sarebbe però testimoniato dall’individuazione della merce rimessa in commercio, oltre che dalle immagini registrate dalla videosorveglianza di Vettorello e dall’indagine in corso da parte della Guardia di finanza.


LO SCONFORTO


«Quando ho capito che dietro quegli episodi ci sono con tutta probabilità sempre le stesse persone sono rimasta nauseata, sgomenta –prosegue la donna–. Le prove ci sarebbero tutte, ho trovato grande supporto da parte degli inquirenti, eppure sembra che la svolta necessaria a mettere la parola “fine” su questa storia tardi ad arrivare. Difendersi da soli dai ladri sembra impossibile: all’inizio entravano forzando la porta d’ingresso, poi ho messo dei chiavistelli e hanno fatto irruzione dal retro, rubando anche i mobili e causando ingenti danni, tanto che ho trovato anche un piede di porco abbandonato. Sono arrivata a staccare l’elettricità la sera perché non si alzino le serrande. Purtroppo avere sede in uno stabile vuoto non aiuta. Installare un nuovo allarme al momento è una spesa insostenibile. So bene che vi sono situazioni molto peggiori, che fino a quando c’è la salute si deve lottare, ma il Covid già da solo ci ha stremati e trovarsi in balia di situazioni come questa è tremendo. Tanti amici mi hanno aiutata ad andare avanti, il mio avvocato Luigi Fadalti mi supporta nella battaglia per ottenere giustizia. Questo senso di impunità da parte dei delinquenti però deve finire».

 

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Il Gazzettino