Arrivano 10 anni di bollette in una volta sola: condomini furibondi

Arrivano 10 anni di bollette in una volta sola: condomini furibondi
CASALE SUL SILE - Dieci anni di bollette arretrate in una botta sola. Sono tremate le gambe ai componenti delle sette famiglie residenti in un condominio di Casale sul Sile che si...

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CASALE SUL SILE - Dieci anni di bollette arretrate in una botta sola. Sono tremate le gambe ai componenti delle sette famiglie residenti in un condominio di Casale sul Sile che si sono viste recapitare un conto da quasi 1.500 euro ciascuno dalla Piave Servizi, la società pubblica che gestisce il servizio idrico di 39 Comuni. Si trattava del recupero di somme pregresse relative al servizio di fognatura e depurazione che non erano mai stati notificati dal fornitore (fino al 2000 era il Comune). «Un problema legato a nostro avviso da un'errata compilazione del contratto di fornitura da parte dei clienti - spiega uno dei condomini, Davide Solimbergo -, tutti tratti in inganno all'atto della sottoscrizione da documenti poco chiari e intuitivi. Nella nota di sottoscrizione infatti, sotto l'elenco dei documenti da fornire, si parla di fornitura di acqua potabile e non dei servizi di fognatura e depurazione: non viene spiegato insomma che bisogna richiedere contestualmente quel servizio qualora allacciati alla rete fognaria, com'è il caso del nostro condominio».

 
LA PRESCRIZIONE«Il nodo della questione però è un altro e riguarda la prescrizione quinquennale degli importi richiesti», spiegano le famiglie del condominio di Maserada sulla scorta delle segnalazioni dell'Adico che ha seguito casi anaoghi nel Veneziano. «Piave Servizi si comporta in modo poco trasparente - afferma Solimbergo -, chiedendo il pagamento di somme degli ultimi 10 anni conteggiando così anche quelli prescritti, omettendo scientificamente di informare l'utente di poter chiedere il ricalcolo solamente delle somme spettante, che per legge sono riferite agli ultimi 5 anni». Sia Solimbergo che gli altri condomini hanno chiesto il ricalcolo degli importi e soprattutto la rateizzazione del pagamento. Ma lanciano un monito: «Ci preoccupa il fatto che molte persone, per lo più anziane, abbiano pagato anche quanto non dovuto proprio per colpa di una comunicazione poco chiara da parte della società».
LA REPLICAPiave Servizi però spiega che la sollecitazione che invita a non richiedere gli importi prescritti è impraticabile. «Ce lo impone la legge, altrimenti la Corte dei Conti potrebbe chiederci i danni - spiega il presidente Alendro Bonet -. Perchè per avere la prescrizione va dimostrata l'eccezione di buona fede». Le contestazioni ricevute dagli uffici di Piave Servizi, finora, sono state quasi sempre accolte e non vi sono stati problemi per il ricalcolo degli importi. «Siamo un'azienda pubblica e applicare la legge non è solo un obbligo ma una filosofia - aggiunge Bonet -. E siccome gestiamo denaro pubblico, dobbiamo essere equi e trasparenti. Abbiamo la fortuna di avere una società a misura d'uomo, e se ci sono richieste particolari i nostri uffici sono sempre pronti a trovare una soluzione». 

Alberto Beltrame
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Il Gazzettino