Iras, il Comune di Rovigo non vuole ritirare il ricorso al Tar

la casa di riposo in quartiere san Bortolo
ROVIGO - Sulle vicende legate al salvataggio Iras è difficile anche utilizzare aggettivi. Perché a fronte dell’ennesima frenata, improvvisa, ma ormai non...

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ROVIGO - Sulle vicende legate al salvataggio Iras è difficile anche utilizzare aggettivi. Perché a fronte dell’ennesima frenata, improvvisa, ma ormai non più sorprendente, l’accordo al quale si lavora da mesi sembra diventare una chimera. Eppure già per due volte, seduti davanti al tavolo in Prefettura, quanti questo accordo lo devono scrivere e sottoscrivere hanno preso impegni precisi. Poi, però, come nel racconto omerico di Penelope, che di giorno tesseva la tela e di notte la scioglieva così da non completarla mai, ecco ripensamenti e cambi di rotta.


Era stato detto che fra lunedì e martedì ci sarebbe stato un incontro fra il sindaco Edoardo Gaffeo e la commissaria straordinaria dell’Iras Tiziana Stella. Non c’è stato. «Siamo d’accordo - commentava ieri pomeriggio il sindaco - che inviamo noi il testo. Succederà a ore».
Era stato detto che il consiglio comunale del 28 marzo poteva già rappresentare il momento dell’approvazione definitiva da parte del Comune dell’accordo, ma nell’ordine del giorno di questo punto non c’è traccia. Ed è per questo che ieri pomeriggio, nella riunione dei capigruppo, l’opposizione ha chiesto chiarimenti urgenti. Chiarimenti che sembrano gettare nuove ombre su tutta l’operazione. Il leghista Michele Aretusini, infatti, ha ottenuto che fosse convocato il segretario generale Alessandro Ballarin, che ha spiegato che a ieri risultavano ancora due nodi da sciogliere. Altri nodi. Roba da far impallidire Penelope e la sua tela. Anche perché il primo nodo pare una questione di lana caprina, ovvero che al momento della risoluzione della convenzione su Casa Serena, l’Iras deve riconsegnare l’immobile vuoto da persone o cose, per poter iniziare subito i lavori. Come se ci fosse già un progetto esecutivo e soprattutto ci fossero già i soldi per finanziare l’importante restauro della struttura, il cui importo è stimato in oltre 15 milioni.


L’OSTACOLO
Il secondo nodo, invece, sembra dirimente e contraddire quanto detto in precedenza: il Comune non intende ritirare il ricorso al Tar contro il decreto del commissario Stella del 27 dicembre e della conseguente delibera della giunta regionale con la quale si decideva lo stanziamento del “prestito ponte” nei confronti dell’Iras. Più che un nodo, dinamite in grado di far saltare tutto, oltre alla pazienza dell’interlocutore regionale, che avrebbe buon gioco nel dire che sembrano tutti pretesti per sottrarsi alla firma di un accordo che per il Comune sarebbe indubbiamente oneroso, trattandosi di una partita che vale una ventina di milioni complessivi.


«La questione - attacca Aretusini - è che il Comune ha perso completamente di vista l’obiettivo di mettere in sicurezza l’Iras, gli anziani ospiti e i suoi lavoratori, oltre che rilanciare Casa Serena: arrivati a questo punto, ci si aspettava che nell’ordine del giorno del prossimo consiglio ci fosse l’accordo di programma, invece non c’è. I tempi sono scaduti da tempo e ci sono ancora nuove questioni emerse negli ultimi giorni, ma così rischia di saltare non solo il prestito ponte, ma tutta l’operazione. Bisognerebbe che dicessero le cose come stanno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino